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UNEP: un accordo a Copenaghen sarà possibile

Alla vigilia di Copenaghen, l'ultima ricerca del Programma Ambientale dell'Unep sembra rassicurare sulle previsioni future riguardo il riscaldamento terrestre, elencando gli interventi fondamentali affinchè siano raggiunti, con adeguata sufficienza, gli obiettivi proposti.

(Rinnovabili.it) – L’ultimo “Rapporto”:https://www.unep.org/pdf/climatechange/ActionAndAmbitionForGlobalDealInCopenhagen.pdf dell’UNEP (United Nation Environment Programme) pubblicato nella giornata di ieri, dimostra come le previsioni sugli impegni dei Paesi industrializzati finalizzati a diminuire l’impatto emissivo per evitare un aumento della temperatura media globale al di sopra dei 2°C entro il 2020, siano in realtà meno preoccupanti di quanto si sia detto e diffuso fino ad oggi.
La ricerca di Lord Nicholas Stern Brentford, Presidente del ‘Grantham Research Institute on Climate Change’ e della sezione Ambiente presso il ‘London School of Economics and Political Science’, evidenzia comunque la necessità di valide azioni, specifiche e mirate, affinché sia raggiungibile un buon risultato che è possibile ottenere secondo alcune ed imprescindibili ‘condizioni fondamentali’.

* Che i Paesi sviluppati forniscano a quelli in via di sviluppo un adeguato livello di sostegno finanziario e tecnico rispettivamente, sia per ridurre le emissioni di CO2, sia per fornire loro determinati strumenti come opportunità di progresso per tutte quelle comunità in fase di industrializzazione

* Che gli Stati facciano fede ai propri impegni e alle intenzioni dichiarate, cercando anche di aumentarne il calibro e le aspettative

* Un ulteriore riduzione per i gas serra grazie ad attività di salvaguardia per le foreste, soprattutto cercando di rivolgere attenzione verso Stati emblematici quali Brasile ed Indonesia

* Dare seguito a processi di contenimento per la produzione di anidride carbonica generata dalla navigazione e dal trasporto aereo internazionale;

“Tutti quelli che avevano dichiarato che un accordo a Copenaghen sarebbe stato impossibile – ha detto Stern – si sono semplicemente sbagliati”.
Dallo studio è emerso infatti che, affinchè almeno il 50% delle probabilità siano a favore di un contenimento della temperatura, le emissioni globali non devono superare i 44 miliardi di tonnellate di CO2 equivalente.
Essendo attualmente la produzione su una media di 47 tonnellate di anidride carbonica, per l’UNEP sarebbe dunque sufficiente, sempre basandosi su questo studio, “tagliare solo alcuni miliardi di tonnellate di gas ad effetto serra”.
A parere dell’Unep, i pronostici diffusi precedentemente sugli scenari del riscaldamento terrestre si riferivano solamente alle garanzie assicurate dai Paesi ricchi.
Tali promesse non includevano difatti, come invece ha fatto questo Rapporto, i contributi della Cina e degli altri paesi in forte ascesa.

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