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Clima, Giuliani (PD): “A Copenhagen dodici giorni di speranza per il nostro pianeta”

Si è aperto oggi il vertice Onu sul clima; fino al 18 dicembre 15mila partecipanti in rappresentanza di 192 paesi si confronteranno con l’obbiettivo di scrivere una strategia globale comune per fermare il riscaldamento del pianeta e i cambiamenti climatici. Al vertice prenderanno parte nella parte conclusiva i leader di 105 nazioni, Barack Obama in testa. “Questa Conferenza mondiale – ha spiegato la consigliera comunale del PD Federica Giuliani che annuncia una risoluzione in consiglio comunale su questo tema- rappresenta l’estremo tentativo, l’ultimo appello per evitare il disastro ambientale per anni sottovalutato ed arrivato ormai ad un punto di non ritorno. Da queste giornate bisognerà tirar fuori un progetto nuovo, duraturo e soprattutto concreto. Il clima sta cambiando velocemente e sta suscitando preoccupazione, interesse politico ed iniziative a livello globale. Fra tutti i cambiamenti in atto il più importante è l’aumento della temperatura globale. “Il riscaldamento del clima è inequivocabile” dal 1980 al 1940 circa la temperatura fosse più o meno costante e oscillava tra i 13.6 ai 14.0 gradi centigradi. Dopo gli anni ’50 la temperatura ha cominciato ad aumentare oscillando dai 14.0 ai 14.4 degli ultimi anni prevedendo per il 2010 una temperatura costante che oscilla tra i 14.4 ai 14.6. Analizzando gli ultimi diecimila anni si nota che l’aumento di CO2 nell’atmosfera è avvenuto in gran parte negli ultimi duecento anni, dal 1800 in poi, cioè con l’inizio della rivoluzione industriale”. La consigliera fa presente che “dal 1950 circa fino al 2005 un aumento sottolineato da un’impennata di CO2 che passa da un livello piu’ o meno stabile dell’era preindustriale di 250 ppm fino ad arrivare a 400 ppm degli ultimi anni. Questo aumento di CO2, è principalmente opera dell’uomo. Serve un cambiamento profondo a livello globale, ed è per questo che è essenziale un patto a livello governativo a Copenaghen 2009. L’urgenza del rischio catastrofe climatica e la necessità dei tagli di CO2 da operare, dovrebbe indurci a ripensare soprattutto al modo in cui viviamo, alle nostre abitudini e all’organizzazione delle nostre società. C’è bisogno dello sforzo di tutti”. (lb)

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