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Eolico: per la Cina solo pezzi fatti in casa, anzi no

La Commissione Nazionale di sviluppo e riforma di Pechino è pronta a riequilibrare il mercato interno delle turbine, ora tutto spostato sulla produzione cinese

(Rinnovabili.it) – Retromarcia di Pechino sulle restrizioni applicate alle importazioni di componentistica eolica, la misura avviata nel 2005 dal Governo per favorire l’industria nazionale su quella straniera. La Cina nel tempo è divenuta infatti laboratorio centrale per questo tipo di produzione, ma il crescente sviluppo del settore eolico e i recenti piani di accrescimento della quota di energie rinnovabili nella produzione energetica spingono ora la nazione a cercare l’accesso a tecnologie più avanzate.
La decisione arriva dalla Commissione Nazionale di sviluppo e riforma (NDRC) dal momento che il Paese è in grado di realizzare solamente il 70% della componentistica nel mercato interno. La Cina è dunque fortemente intenzionata a continuare la scalata dell’eolico nonostante sia già sul podio mondiale come terzo produttore, subito dietro a Stati Uniti e Germania.
La capacità cinese ha, infatti, raggiunto a fine 2009 i 20 GW secondo quanto riferito da Shi Lishan, vicedirettore del dipartimento per le energie rinnovabili dell’Amministrazione nazionale dell’energia. La mossa riferisce la NDRC creerebbe “un mercato aperto alla concorrenza razionale” il paese facendo crescere ulteriormente. Le società straniere hanno circa il 75 per cento del mercato cinese delle turbine eoliche, prima che il ‘tappo’ venisse introdotto le società straniere rappresentavano circa il 75% del mercato nazionale delle turbine, quota ora ridotta al 25%.