Donando aiuti e impianti di illuminazione solari la società statunitense permetterà ai soccorritori di coninuare le ricerche e le operazioni di assistenza anche nelle ore notturne, garantendo anche maggiore sicurezza dai furti
(Rinnovabili.it) – La macchina degli aiuti a favore delle vittime del terremoto di Haiti si è ormai messa in moto. Come contributo la Sol Inc., azienda statunitense che si occupa di fotovoltaico, ha inviato un contributo di 300mila dollari agli Haitiani donando anche istallazioni solari che siano in grado di fornire luce ed elettricità affinché gli aiuti e i soccorsi non si fermino neanche di notte, illuminando presidi di soccorso e stazioni sanitarie che potranno così rimanere attivi per 24 ore al giorno.
Rick Schuett, CEO di Sol Inc ha dichiarato che un solo impianto solare istallato può raddoppiare la durata dell’assistenza quotidiana, dando una mano alle operazioni di soccorso e rendendo le zone più sicure e protette da eventuali episodi di sciacallaggio. Grazie alle istallazioni di fotovoltaico l’elettricità potrà essere portata anche nelle campagne dove l’energia era inesistente anche prima del sisma, quando la poca corrente disponibile proveniva dallo sfruttamento di inquinanti generatori alimentati con diesel.
La società ha lanciato anche un’altra iniziativa benefica impegnandosi, per ogni Tropical Solar Light System donato da benefattori, a donare alle popolazioni di Haiti una seconda istallazione gratuita. I suddetti sistemi solari utilizzano la tecnologia LED con una durata nominale di 70mila ore resistenti alle avverse condizioni meteo, capace di sopportare anche gli uragani, la corrosione e a prova di manomissione, caso che si verifica non di rado in una situazione di emergenza in cui i furti sono una pratica estremamente diffusa.
Utilizzando moduli solari tra gli 80 e i 260 watt e servendosi di una batteria di sicurezza per le giornate nuvolose della durata di un minimo di 5 notti, il sistema Tropical è di semplice istallazione e non ha bisogno di manutenzione per circa 5 anni.
