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“Mal’Aria di città”, l’inquinamento minaccia la salute degli italiani

In collaborazione con 'La Mia Aria' Legambiente ha stilato un rapporto sull'inquinamento atmosferico ed acustico delle città italiane disegnando un panorama tutt'altro che sostenibile

(Rinnovabili.it) – La situazione inquinamento è tragica in tutte le città monitorate, afflitte, chi più chi meno, dal traffico veicolare. Lo rivela in dossier “Mal’Aria di città”:https://www.legambiente.eu/documenti/2010/malariaUltimo.pdf, redatto da Legambiente con la collaborazione del sito “La Mia Aria”:https://www.lamiaaria.it/ che apre la campagna 2010 contro l’inquinamento atmosferico dopo aver rilevato che la maggior parte dei centri urbani supera i limiti di legge relativi alla concentrazione di Pm10 assieme ad una elevata concentrazione di ozono. Maglia nera alla città di Napoli seguita da Torino e Ancona.
Le cose dovrebbero cambiare grazie all’entrata in vigore dei nuovi limiti fissati per le quantità di inquinanti per la tutela e salvaguardia della salute stabiliti a 120 microgrammi per metro cubo da non superare per oltre 25 giorni l’anno.
Nella capitale il 60% di polveri sottili è causato dalle emissioni massicce prodotte dai veicoli in continuo spostamento, che contribuiscono all’aumento della percentuale in atmosfera.
Numerose città italiane, tra cui Roma, Palermo e Milano aderendo alle numerose iniziative in programma per la campagna anti inquinamento metteranno ai manichini in vetrina nei loro esercizi delle mascherine anti smog e slogan contro il traffico.
“Il traguardo di un livello accettabile della qualità dell’aria è purtroppo ancora lontano – ha dichiarato il presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza – e molte sono ancora le azioni da intraprendere da parte delle amministrazioni locali e dal governo centrale per contribuire a migliorare la qualità dell’aria che respiriamo. Ma se la salute è la nostra priorità, non dobbiamo dimenticare che il non rispetto delle norme sui livelli di inquinamento entro il 2011 esporrà il nostro Paese all’ennesima sanzione annunciata da parte dell’Unione europea”.
Il problema oltre che ambientale è soprattutto sanitario, come dimostrano numerosi studi tra cui quello del 2006 redatto dall’OMS che parla della possibilità di evitare il decesso di 2000 individui riducendo la presenza di inquinanti in atmosfera.
Oltre all’inquinamento un altro dei problemi maggiori delle città italiane sembra essere il rumore, dannoso per la salute e per la qualità della vita ma sembra che le città italiane non ne siano a conoscenza visto che sono solo 68 i comuni ad aver approvato un piano di zonizzazione acustica e solo 11 hanno delle centraline fisse per la rilevazione costante dei rumori.
Ad oggi, l’unica politica messa in campo dal Governo sembra essere la rottamazione delle vecchie auto, che scarica sui contribuenti-consumatori i costi di un assai parziale abbattimento delle emissioni inquinanti “Il primo intervento, veloce e economicamente non impegnativo – ha spiegato Cogliati Dezza – consisterebbe nell’assicurare al trasporto pubblico di superficie una maggiore fluidità estendendo il più possibile la rete di corsie preferenziali, con due risultati immediati quasi a costo zero: la sottrazione di spazio alle automobili e una reale concorrenzialità del bus rispetto alle vetture private. Anche l’adozione di un pedaggio urbano per le aree più congestionate potrebbe, se applicato su aree significative, ridimensionare gli ingorghi, regolare il traffico, migliorare l’efficienza del trasporto pubblico, riducendo le emissioni inquinanti. Si tratta di superare le obiezioni politiche (elettoralistiche in realtà) e di trovare un prezzo di mercato equo per un bene assai scarso, lo spazio urbano, che fino ad oggi è stato “offerto” gratuitamente agli automobilisti”.

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