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Il settore dei trasporti marittimi punta alle zero emissioni entro il 2030

Sessanta compagnie di settore hanno siglato la "Getting to Zero Coalition" con cui s'impegnano a mettere in mare solo natanti alimentati con carburanti a zero emissioni già nel 2030.

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Credit: NOAA

Banche, porti, operatori di servizi, gestori di materie prime e imprese di spedizione tra le compagnie che hanno siglato l’accordo per decarbonizzare i trasporti marittimi

(Rinnovabili.it) – I trasporti marittimi alla virata sulla sostenibilità: alcuni dei maggiori operatori di settore (tra cui compagnie di carburanti, gestori di scali portuali, banche d’investimento e appunto imprese di spedizioni via mare) hanno siglato un accordo per puntare alla messa in acqua entro il 2030 di soli natanti alimentati da carburanti a zero emissioni.

L’accordo, denominato “Getting to Zero Coalition“, riunisce 60 tra le principali compagnie del settore (tra cui AP Moller Maersk che possiede la più grande compagnia marittima di container al mondo, aziende Big Oil come Royal Dutch Shell, scali portuali come quelli di Rotterdam e Anversa, operatori di materie prime come COFCO International, Cargill, Trafigura, il gruppo minerario Anglo American e banche commerciali come Citigroup, ABN AMRO e Societe Generale).

La coalizione dovrebbe spingere il mercato e i decisori politici a realizzare le infrastrutture necessarie alla messa in acqua di sole navi alimentate da carburanti a zero emissioni già nel 2030. La scelta della scadenza a medio termine risponde agli obiettivi dell’Organizzazione Marittima Internazionale che ha fissato il taglio del 50% delle emissioni di settore (che rappresenta il 2,2% delle emissioni globali di CO2) entro il 2050 (rispetto ai valori registrati nel 2008).


La decarbonizzazione dei trasporti marittimi è un enorme problema che non ha una risposta semplice, ma che va affrontato – ha affermato Ben van Beurden, amministratore delegato di Royal Dutch Shell – Intendiamo far parte della soluzione a lungo termine, a zero emissioni di carbonio, sviluppando le migliore tecnologie in grado di funzionare su scala globale. Iniziare ora è essenziale perché le navi costruite oggi rimarranno sull’acqua per decenni”.

 

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Lo scorso giugno, un’iniziativa simile aveva riunito alcuni dei maggiori istituti bancari mondiali: con l’introduzione dei cosiddetti “Poseidon Principles“, banche come Credite Agricole, DVB, ING e Societe Generale hanno deciso di integrare gli eventuali sforzi di riduzione delle emissioni tra i principi necessari ad accordare prestiti e finanziamenti alle compagnie di spedizioni marittime.

Un evoluzione del mondo imprenditoriale che mostra quanto la crisi climatica e le pressioni della società per una rapida transizione energetica stiano influenzando il mondo del business a tutti i livelli.

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