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Ambiente, rinnovabili e riciclo: l’impronta green del programma di Governo M5S/PD

Dei 29 punti inseriti nel programma, 7 fanno esplicito riferimento alla tutela ambientale, all'economia circolare e alla sostenibilità.

programma di GovernoIl programma di Governo nato dal confronto tra i punti delineati da M5S, PD e Leu

 

(Rinnovabili.it) – Tutela e valorizzazione dell’ambiente, incentivo delle risorse rinnovabili, forte spinta sull’economia circolare e sul riciclo, contrasto al cambiamento climatico: sono alcuni dei punti su cui torna ripetutamente il nuovo programma di Governo pubblicato dalla coalizione M5S – PD guidata da Giuseppe Conte che, presentata ieri la squadra dei nuovi ministri, stamattina è attesa al Quirinale per il giuramento sulla Costituzione.

 

Ventinove i punti del programma, di cui almeno 7 con esplicito riferimento a tematiche ambientali o energetiche: si comincia già al punto n.2, focalizzato sui rapporti con l’Unione europea e sulla nuova fase avviata con l’elezione alla guida della Commissione Ue di Ursula Von der Leyen, in cui è stato inserito un esplicito invito a “vincere la sfida della sostenibilità ambientale”. Come si legge nel programma, infatti:

 

Con la formazione della nuova Commissione europea si apre una nuova fase di programmazione economica e sociale. Sarà un obiettivo prioritario del Governo partecipare alla definizione di nuove linee di intervento per rilanciare piani di investimento e aumentare i margini di flessibilità allo scopo di rafforzare la coesione sociale. L’Italia deve essere protagonista di una fase di rilancio e di rinnovamento dell’Unione europea, intesa come strumento per ridurre le disuguaglianze e vincere la sfida della sostenibilità ambientale. Il Governo si adopererà per promuovere le modifiche necessarie a superare l’eccessiva rigidità dei vincoli europei, che rendono le attuali politiche di bilancio pubblico orientate prevalentemente alla stabilità e meno alla crescita, in modo da tenere conto dei complessivi cicli economici e di evitare che si inneschino processi involutivi. Abbiamo bisogno di un’Europa più solidale, più inclusiva, soprattutto più vicina ai cittadini.

 

Nel punto n.3 le tematiche green vengono inserite come componente indispensabile per lo sviluppo industriale e per la creazione di lavoro di qualità:

 

Il sistema industriale del nostro Paese sconta problemi di bassa crescita e produttività, ma ha in sé grandi potenzialità per affrontare la sfida di una nuova stagione di sviluppo che faccia dell’Agenda 2030 sullo sviluppo sostenibile il suo punto di forza. Siamo una realtà nella quale la produzione di massa incontra la capacità di personalizzazione del prodotto. La presenza di unità economiche di piccola e media dimensione (settori artigianali, design, manifattura) ci consentono flessibilità nei processi e adesione alle richieste del mercato. Oggi la sfida è quella dell’innovazione connessa a una convincente transizione in chiave ambientale del nostro sistema industriale, allo sviluppo verde per creare lavoro di qualità, alla piena attuazione dell’economia circolare, alla sfida della “quarta rivoluzione industriale”: digitalizzazione, robotizzazione, intelligenza artificiale. Il piano Impresa 4.0 è la strada tracciata da implementare e rafforzare. Il Governo intende inoltre potenziare gli interventi in favore delle piccole e medie imprese.

 

Vero punto di svolta del nuovo programma di Governo, almeno per quanto riguarda le tematiche ambientaliste e quelle energetiche, il n.7 dove si delineano alcune delle linee guida per un Green New Deal (sulla scorta della definizione utilizzata frequentemente dai candidati dem alle prossime elezioni presidenziali USA), tra cui l’inserimento della tutela ambientale tra i principi fondamentali della Costituzione italiana, il passaggio progressivo alle fonti rinnovabili e una forte spinta sull’eco innovazione e sull’economia circolare:

 

Il Governo intende realizzare un Green New Deal, che comporti un radicale cambio di paradigma culturale e porti a inserire la protezione dell’ambiente e della biodiversità tra i principi fondamentali del nostro sistema costituzionale. Tutti i piani di investimento pubblico dovranno avere al centro la protezione dell’ambiente, il progressivo e sempre più diffuso ricorso alle fonti rinnovabili, la protezione della biodiversità e dei mari, il contrasto ai cambiamenti climatici. Occorre adottare misure che incentivino prassi socialmente responsabili da parte delle imprese; perseguire la piena attuazione della eco-innovazione; introdurre un apposito fondo che valga a orientare, anche su base pluriennale, le iniziative imprenditoriali in questa direzione. È necessario promuovere lo sviluppo tecnologico e le ricerche più innovative in modo da rendere quanto più efficace la “transizione ecologica” e indirizzare l’intero sistema produttivo verso un’economia circolare, che favorisca la cultura del riciclo e dismetta definitivamente la cultura del rifiuto.

 

Il nono punto del programma pone l’accento sulla cura del territorio (secondo gli ultimi report ISPRA sempre più esposto a dissesto idrogeologico) e rilancia il blocco delle concessioni per nuove trivellazioni offshore e quello per la costruzione di nuovi termovalorizzatori, due argomenti su cui l’ex alleato Matteo Salvini aveva espresso il proprio favore pochi giorni prima di aprire la crisi di Governo:

 

Massima priorità dovranno assumere gli interventi volti a potenziare le politiche per la messa in sicurezza del territorio e per il contrasto al dissesto idrogeologico, per la riconversione delle imprese, per l’efficientamento energetico, per la rigenerazione delle città e delle aree interne, per la mobilità sostenibile e per le bonifiche. È necessario accelerare la ricostruzione delle aree terremotate, anche attraverso l’adozione di una normativa organica che consenta di rendere più spedite le procedure. Occorre intervenire sul consumo del suolo, sul contrasto alle agro-mafie, sulle sofisticazioni alimentari e sui rifiuti zero. Bisogna introdurre una normativa che non consenta, per il futuro, il rilascio di nuove concessioni di trivellazione per estrazione di idrocarburi. In proposito, il Governo si impegna a promuovere accordi internazionali che vincolino anche i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo a evitare quanto più possibile concessioni per trivellazione. Il Governo si impegna altresì a promuovere politiche volte a favorire la realizzazione di impianti di riciclaggio e, conseguentemente, a ridurre il fabbisogno degli impianti di incenerimento, rendendo non più necessarie nuove autorizzazioni per la loro costruzione.

 

La sostenibilità torna frequentemente come criterio per la realizzazione di interventi e opere pubbliche. Come si legge al punto 12, infatti:

 

Una nuova strategia di crescita fondata sulla sostenibilità richiede investimenti mirati all’ammodernamento delle attuali infrastrutture e alla realizzazione di nuove infrastrutture, al fine di realizzare un sistema moderno, connesso, integrato, più sicuro, che tenga conto degli impatti sociali e ambientali delle opere.

 

Al punto 22 torna, insieme a una serie di argomenti eterogenei, uno dei punti forti della M5S delle origini: la lotta per la pubblicizzazione dei servizi idrici.

 

Occorre tutelare i beni comuni, a partire dalla scuola pubblica: è necessario intervenire contro le classi troppo affollate e valorizzare, anche economicamente, il ruolo dei docenti, potenziare il piano nazionale per l’edilizia scolastica e garantire la gratuità del percorso scolastico per gli studenti provenienti da famiglie con redditi medio-bassi, contrastare la dispersione scolastica e il bullismo. L’acqua è un bene comune: bisogna approvare subito una legge sull’acqua pubblica, completando l’iter legislativo in corso. Il Governo è impegnato a difendere la sanità pubblica e universale, valorizzando il merito. Occorre inoltre, d’intesa con le Regioni, assicurare un piano di assunzioni straordinarie di medici e infermieri; integrare i servizi sanitari e socio-sanitari territoriali; potenziare i percorsi formativi medici. Sarà rafforzata l’azione di contrasto al gioco d’azzardo patologico. Anche le nostre infrastrutture sono beni pubblici ed è per questo che occorre garantire maggiori investimenti, assicurare manutenzioni ordinarie e straordinarie più assidue, tutelare gli utenti e rafforzare il sistema della vigilanza in ordine alla sicurezza infrastrutturale. Sarà inoltre avviata la revisione delle concessioni autostradali, confermando il piano tariffario unico. È necessario, infine, rafforzare la normativa per tutelare gli animali, contrastando ogni forma di violenza e di maltrattamento nei loro confronti.

 

Anche l’ultimo punto del programma di Governo torna sulle tematiche ambientali e lo fa con evidente riferimento all’allarme lanciato dall’ultimo report dell’IPCC sull’eccessivo sfruttamento del suolo causato da agricoltura e allevamento intensivi. Un tema su cui proprio ieri, durante le concitate ore in cui M5S e PD trovavano l’accordo sui nomi per la squadra del Governo Conte bis, si era espressa anche l’Agenzia europea per l’ambiente con un report dove è prevista la contrazione del 50% dei terreni agricoli entro il 2050 in aree fortemente esposte al cambiamento climatico come i Paesi dell’Europa del Sud:

 

L’agricoltura e l’agroalimentare rappresentano un comparto decisivo rispetto alle sfide che il nostro Paese deve affrontare. È necessario sviluppare la filiera agricola e biologica, le buone pratiche agronomiche; conservare e accrescere la qualità del territorio, contenendo il consumo del suolo agricolo; adottare gli strumenti necessari per preservare le colture tradizionali e biologiche, tutelando peculiarità e specificità produttive, così come l’agricoltura contadina nelle cosiddette “aree marginali”; sostenere le aziende agricole giovanili; investire nella ricerca in agricoltura, individuando come prioritari la sostenibilità delle coltivazioni e il contrasto ai mutamenti climatici, l’uso efficiente e sostenibile della risorsa idrica, la più ampia diffusione dell’agricoltura di precisione. Occorre, inoltre, concorrere al rafforzamento delle regole dell’Unione europea per l’etichettatura e la tracciabilità degli alimenti e porre la massima attenzione, in sede di negoziazione dei trattati commerciali, alla salvaguardia delle produzioni tipiche. Per le imprese agricole si aprirà a breve un negoziato strategico per la nuova PAC: l’Italia dovrà perseguire, anche in quella sede, l’obiettivo di valorizzare le nostre eccellenze agricole e la filiera agroalimentare.

 

A questo link il Programma di Governo Conte bis stilato da M5S e PD.