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Batterie organiche fatte di proteine, la nuova frontiera energetica

 Utilizzando polipeptidi sintetici, alcuni  ricercatori hanno compiuto i primi passi verso la costruzione di elettrodi per batterie proteiche

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Credit: Pxhere under Creative Commons CC0

 

Batterie organiche a base di amminoacidi per alimentare i biosensori in maniera sostenibile

(Rinnovabili.it) – Le proteine sono elementi essenziali per i muscoli ma in un futuro non troppo lontano potrebbero “dare forza” anche al sistema energetico. Il come lo spiega un gruppo di ricercatori al lavoro su nuove batterie organiche a base di polipeptidi (i “mattoni” delle proteine) con cui sostituire l’attuale tecnologia a ioni di litio. Il team ha scelto, infatti, di impiegare poliammidi sintetici e altri polimeri per creare degli elettrodi. “In questo momento, la tendenza nel campo dell’accumulo a batteria è quella di esaminare il modo in cui gli elettroni vengono trasportati all’interno di una rete polimerica“, spiega Tan Nguyen, ricercatore della Texas A&M University che ha contribuito a sviluppare il progetto. “La bellezza dei polipeptidi è che possiamo controllare la chimica attraverso le loro catene laterali senza cambiare la geometria dell’elemento centrale, o la parte principale della struttura, esaminandone sistematicamente gli effetti”.

 

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Le attuali batterie agli ioni di litio possono danneggiare l’ambiente e, poiché il costo del loro riciclaggio è superiore rispetto alla loro produzione da zero, spesso si accumulano in discarica. Lo sviluppo di una batteria a base di proteine, spiegano gli scienziati, cambierebbe questa situazione.

I ricercatori hanno costruito il sistema usando elettrodi composti da nerofumo e sintetizzando polipeptidi contenenti viologeni o 2,2,6,6-tetrametilpiperidina 1-ossile (TEMPO), molecole redox-attive. Quindi hanno hanno legato i viologeni alla matrice usata per l’anodo e il polipeptide contenente il composto TEMPO al catodo, che è l’elettrodo positivo. I primi test effettuati mostrano per ora un potenziale adatto ad applicazioni a basso consumo energetico, come i biosensori, ma il lavoro è solo all’inizio. Grazie ai nuovi peptidi, Nguyen sta ora collaborando con diversi colleghi  della Texas A&M University, per costruire i prototipi di batterie organiche vere e propri. Parte di questo lavoro includerà test per capire meglio come funzionano i polimeri quando sono organizzati su un substrato.

 

I ricercatori hanno presentato i loro risultati all’American Chemical Society (ACS) Fall 2019 National Meeting & Exposition, questo agosto a San Diego.

 

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.