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CO2 navale, ok alle sanzioni per chi viola le norme UE

Approvato, in esame definitivo, il decreto legislativo che introduce la disciplina sanzionatoria per il mancato rispetto del regolamento MRV

CO2 navale

 

CO2 navale, la Guarda Costiera vigilerà sugli obblighi di comunicazione

(Rinnovabili.it) – In arrivo un sistema di sanzioni ad hoc in Italia per quanti eluderanno gli obblighi di monitoraggio e comunicazione della CO2 navale. Il Consiglio dei Ministri ha approvato in questi giorni, in via definitiva, il decreto legislativo che attua alcune disposizioni del Regolamento europeo MRV. Adottato nel 2015, il regolamento stabilisce un sistema europeo di monitoraggio, rendicontazione e verifica (“Monitoring, Reporting, Verification”, da cui l’acronimo MRV) delle emissioni a effetto serra collegate ai trasporti marittimi. Le sue norme si applicano a tutte le imbarcazioni che arrivano, circolano o partono da porti sotto la giurisdizione di uno Stato membro con l’obiettivo di promuovere in modo efficace dal punto di vista dei costi la riduzione della CO2 navale (leggi anche Emissioni navi, verso un nuovo sistema di monitoraggio).

 

Il provvedimento è già stato recepito a livello generale dall’Italia ma l’articolo 20 richiedeva specificatamente l’istituzione di un sistema sanzionatorio per la violazione delle norme in materia, da applicare alle società marittime su cui ricadono gli obblighi di monitoraggio. Il decreto italiano risponde esattamente a questa necessità.

 

Il testo, su proposta del Ministro per gli affari europei Lorenzo Fontana e del Ministro della giustizia Alfonso Bonafede, quantifica in modo diverso la sanzione pecuniaria amministrativa, “a seconda che la condotta illecita consista nella inadempienza totale o parziale degli obblighi di monitoraggio, ovvero la violazione sia dovuta alla mancata predisposizione e trasmissione del piano di monitoraggio o al mancato rispetto degli obblighi di verifica periodica e di modifica del piano stesso”.

 

L’attività di vigilanza e di accertamento – si legge nella relazione tecnico finanziaria al decreto – è esercitata dal Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera e l’eventuale verbale di constatazione è trasmesso al Comitato nazionale per la gestione della direttiva 2003/87/CE e per il supporto nella gestione delle attività di progetto del protocollo di Kyoto.

“La finalità – fa sapere il Consiglio dei Ministri in una nota stampa – è collegata alla necessità per cui tutti i settori dell’economia, compreso il settore del trasporto marittimo internazionale, concorrano alla riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra”.

 

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