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Gli agenti chimici nei mozziconi di sigaretta limitano la germinazione dell’erba

Uno studio dell'Anglia Ruskin University, a Cambridge, ha scoperto la possibile correlazione tra le sostanze chimiche contenute nei filtri delle sigarette e la limitata germinazione di alcune varietà di piante ed erba.

mozziconi di sigarettaDiversi studi stimano che ogni anno vengano gettati nell’ambiente almeno 4,5 triliardi di mozziconi di sigaretta

 

(Rinnovabili.it) – Una ricerca dell’Istituto inglese Anglia Ruskin University ha osservato gli effetti dei mozziconi di sigaretta sulla crescita delle piante e dell’erba: secondo gli studiosi, in luoghi con particolari concentrazioni di scarti (sia consumati che integri) sia la germinazione che la lunghezza e il peso delle piante risulta gravemente compromessa.

 

L’inquinamento da residui di sigaretta è tra i più pervasivi: alcuni studi stimano che almeno 4,5 triliardi di mozziconi vengano gettati nell’ambiente ogni anno, una quantità che rivaleggia con l’inquinamento da plastica per il triste primato del prodotto di consumo più impattante sulla salute del Pianeta.

 

I ricercatori inglesi hanno raccolto campioni nei dintorni della città di Cambridge, individuando alcuni siti con la concentrazione massima di 128 mozziconi di sigaretta per metro quadrato: secondo le analisi effettuate, la presenza degli scarti nel terreno ridurrebbe del 27% la capacità di germinazione del trifoglio, una delle varietà d’erba più diffusa nel Cambridgeshire, e la lunghezza degli steli del 28%; le percentuali si ridurrebbero rispettivamente al 10% e al 13% per quanto riguarda i fili d’erba, mentre per entrambe le tipologie di vegetali il peso alla radice verrebbe ridotto in media del 57%.

 

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Ecotoxicology and Environmental Safety. Secondo i ricercatori, l’impatto sulla crescita e sulla riproduttività delle piante non dipende dalle tracce lasciate dalla nicotina o dalla combustione del tabacco nei mozziconi: gli stessi risultati sono stati osservati sia in siti contaminati da campioni utilizzati sia in altri dove sono stati posizionati filtri integri.

 

“Anche se necessitiamo di ulteriori indagini, pensiamo che sia la componente chimica dei filtri a causare il danno per le piante – spiega il professor Bas Boots, coautore dello studio –La maggior parte è fatta di fibre di acetato di cellulosa e le sostanze chimiche aggiunte che rendono la plastica più flessibile, chiamati plastificanti, possono venire rilasciate nel terreno e influire negativamente sulle prime fasi dello sviluppo delle piante”.

 

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“Il loglio e il trifoglio bianco, le due specie che abbiamo testato, sono importanti colture foraggere per il bestiame e sono comunemente presenti negli spazi verdi urbani – ha commentato la dottoressa Dannielle Green, principale autrice della ricerca presso l’Anglia Ruskin Unversity – Queste piante sostengono un grande ricchezza di biodiversità, anche nei parchi cittadini, e il trifoglio bianco è ecologicamente importante per gli impollinatori e la fissazione dell’azoto. Buttare nel terreno i mozziconi di sigaretta sembra una forma socialmente accettabile d’inquinamento ma invece dobbiamo aumentare la consapevolezza che i filtri non scompaiono e che possono causare gravi danni all’ambiente”.

 

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