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Dalla Danimarca gli enzimi per i biofuel di II generazione

La società Danisco Danimarca ha lanciato oggi sul mercato un nuovo enzima per la produzione di bioetanolo a partire dal materiale vegetale di scarto

(Rinnovabili.it) – Già posseditrici di un’ampia fetta di mercato con la produzione degli enzimi necessari alla prima generazione di bioetanolo, le due più grandi società danesi attive nel settore hanno dato via oggi alla competizione per la fornitura finalizzata alla seconda generazione. Danisco e Novozymes si preparano, infatti, ad aprire la strada ai biocarburanti provenienti da residui agricoli e scarti vegetali la cui produzione, nonostante l’attenzione riversata a livello mondiale, si trova ancora di due anni indietro rispetto a quella in competizione con i generi alimentari.
La prima mossa l’ha giocata la divisione Genencor della Danisco, approfittando del palco della 15° Annual National Ethanol Conference di Orlando per presentare il suo Accellerase DUET, enzima che accelera il processo di conversione della biomassa cellulosica in molecole di zucchero, passaggio critico nella sintesi dell’etanolo e di altri biocarburanti avanzati.
Con il miglioramento dell’attività di emicellulasi, il prodotto costituisce un notevole progresso sui risultati precedentemente raggiunti che permettono di ottenere rendimenti più elevati con dosaggi di materie prime 3 volti più bassi.
Come contromossa Novozymes, tramite il suo amministratore delegato Steen Riisgaard, ha reso noto l’intenzione di lanciare in anteprima dalla conferenza della Florida un nuovo enzima per la produzione di biocarburanti di seconda generazione che consentirà di degradare facilmente le pareti di cellulosa a partire da materie prime come la paglia. A rendere ancora più stimolante il mercato, per le due società, il rinnovato impegno a sostenere il rapido sviluppo di carburanti rinnovabili da parte dell’amministrazione Obama che vuole fare della seconda generazione la strategia vincente contro il giogo del petrolio estero.