Rinnovabili • barca solare

SunRazor 01, la barca solare ad alta tecnologia e made in Italy

Primi test per lo speciale trimarano fotovoltaico in occasione della 6a edizione del Monaco Solar & Energy Boat Challenge

barca solare
credit:Yacht Club De Monaco

La speciale barca solare di Blue Matrix sfiderà altri 18 competitor in Olanda

(Rinnovabili.it) – Si chiama “SunRazor 01” ed è la barca solare ad alta tecnologia creata dal team Blue Matrix (spin off del Politecnico di Bari) attraverso una rete italiana di professionisti, appassionati, aziende fornitrici, ricercatori e studenti universitari. L’imbarcazione, un trimarano elettrico rivestito da celle in silicio monocristallino, si appresta ad affrontare i primi test in acqua in occasione della 6a edizione del Monaco Solar & Energy Boat Challenge (dal 2 al 6 luglio 2019): un banco di prova per prepararsi alla competizione vera e propria quando in Olanda sfiderà altre 18 imbarcazioni fotovoltaiche, a loro volta nate da spin-off universitari e da laboratori sperimentali.

 

Dalla sua SunRazor 01 può contare su un potente motore elettrico e una particolare elica da competizione grazie a cui può sollevarsi sui foil (le superfici portanti) di cui è dotato. ”Abbiamo unito – spiega il team manager Cristian Pilo, progettista dello scafo- materiali avanzati e tecnologie aerospaziali, batterie agli ioni di litio di ultima generazione, un propulsore elettrico ad alto rendimento, complessi software di gestione, e sistemi portanti nati da un attento studio fluidodinamico”.

 

>>Leggi anche Lightyear One, l’auto elettrica solare con un’autonomia di 725 km<<

 

Sul progetto di Cristian Pilo, la squadra di Luca Basciu ha realizzato il modello in legno da cui sono stati ricavati gli stampi e, infine, in lavorazione sottovuoto, le tre parti dello scafo: la carena del trimarano, divisa in due parti poi unite assieme alla coperta.

La soluzione scelta costruttiva prevede un sandwich in sottilissima fibra di carbonio, inframezzato da un alveolare in Nomex, una struttura aramadica a nido d’ape. Grazie a questa tecnologia di tipo aerospaziale, il solo scafo pesa appena 54 kg nonostante i suoi quasi 8 metri di lunghezza per 2,36 di larghezza. “Eravamo preoccupati per la delicatezza della struttura di coperta” spiega  Basciu “ma alla fine ci siamo saliti in quattro, tutta la squadra, e ha resistito perfettamente.” 

Inoltre  grazie a un bordo più alto e alla maggiore larghezza dello scafo, la barca solare offre una più alta stabilità ed efficienza. Il peso leggermente maggiore che viene così a determinarsi è compensato dal miglior rendimento del sistema propulsivo.

Rinnovabili •
About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.