La municipalità parigina ha deciso di tassare il parco mezzi degli operatori di micromobilità in sharing per contenere il numero di monopattini circolanti in città.
Poche regole e un gran numero di operatori hanno trasformato la micromobilità da risorsa a problema: la sperimentazione italiana rischia lo stesso destino?
(Rinnovabili.it) – La municipalità di Parigi ha deciso di porre una tassa su ogni monopattino elettrico immesso in città dagli operatori di micromobilità condivisa: la tassazione è una delle misure, insieme a multe, controlli sempre più severi, limitazioni delle aree di transito e della velocità massima, con cui l’amministrazione francese sta tentando di fronteggiare una situazione poco regolamentata che ha inondato le strade della Ville lumiere di migliaia di scooter (come vengono chiamati i monopattini elettrici oltralpe).
Gli operatori proprietari dei monopattini dovranno pagare una tassa di possesso di 50 euro per ogni veicolo fino alle prime 499 unità; contributo che arriva fino a 65 euro per mezzo per gli operatori con oltre 3 mila scooter.
Ad oggi, Parigi conta almeno 20 mila monopattini elettrici in sharing, con 12 tra startup e operatori ad amministrare il servizio. Il grande successo della micromobilità dovrebbe far crescere il numero di mezzi circolanti fino a 40 mila unità entro la fine dell’anno.
La relativa mancanza di regole e il sovraffollamento dei mezzi sta creando una serie di difficoltà all’amministrazione parigina: i casi di incidenti stradali sono ormai all’ordine del giorno, così come la presenza sui boulevard della capitale francese di decine di monopattini parcheggiati selvaggiamente.
Oltre alla tassa di possesso, che dovrebbe contenere l’immissione di nuovi mezzi in città, la municipalità parigina ha varato dal 1° luglio un nuovo regolamento che prevede multe fino a 35 euro per parcheggi in aree non adibite e fino a 135 euro per chi transita sui marciapiedi. Previsto anche l’introduzione del limite di velocità massima a 20 chilometri orari.
La sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, ha messo in campo già da giungo una task force di polizia per vigilare sulle strade che ha portato all’emissione di oltre mille multe e al sequestro di 600 monopattini. In un commento al quotidiano Le Paisien, il Ministro dei Trasporti francese, Elisabeth Borne, ha spiegato che Parigi sta sperimentando al momento una vera e propria “legge della giungla”.
Il Ministro dei Trasporti italiano, Danilo Toninelli, ha recentemente approvato il decreto che apre alla sperimentazione della micromobilità urbana anche in Italia: a differenza di quanto accaduto in Francia e in altre parti d’Europa, il regolamento italiano prevede numerosi limiti (come la velocità massima di 6 km/h e la possibilità di percorrenza solo in piste ciclabili e zone dedicate) sia ai mezzi che agli operatori.
Nei prossimi mesi, con l’avvio dei primi servizi di micromobilità in sharing, vedremo se città come Milano, Torino o persino Roma vivranno le stesse difficoltà di Parigi o se la definizione di una regolamentazione abbastanza severa come quella varata in Italia renderà i servizi condivisi davvero una risorsa per i piccoli spostamenti urbani.
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