Presentato agli investitori Skai, il prototipo futuristico di taxi volante di Alaka'i. Ma per la dimostrazione in aria bisognerà attendere
Il veicolo volante a idrogeno promette lunghi viaggi senza impatto ambientale
(Rinnovabili.it) – Non convince a pieno ma di sicuro affascina. Skai, il veicolo volante a idrogeno della startup Alaka’i Technologies, è riuscito nel suo intento primario, ossia attirare l’attenzione e far parlare di sé. Il futuristico taxi del cielo è stato presentato ieri, in anteprima, a investitori e stampa a Newbury Park, un sobborgo a nord di Los Angeles. Nessun volo di prova o test in aria, solo uno show and tell all’esterno dello studio Designworks del BMW Group per presentare il prototipo, a grandezza naturale, e ad elencare le sue future prestazioni.
In un momento in cui il concept di taxi volante sembra spopolare nei piani di società auto e startup (leggi anche Primo volo per il taxi volante elettrico della startup tedesca Lilium), Skai cerca di differenziarsi puntando sulla propulsione. Il modello, un hover multi-rotore, è il primo del suo genere ad essere dotato di fuel cell. Per fare un pieno bastano meno di 10 minuti e la tecnologia dovrebbe consentire al veicolo di volare per un massimo di quattro ore con un raggio di 643 km. Grande all’incirca come un minivan, il velivolo è stato progettato per trasportare fino a cinque persone o un carico utile massimo di 453 kg. Sei rotori orizzontali creati con l’aiuto di BMW Designworks e attaccati a braccia esterne, completano il look dandogli un’aria decisamente futuristica.
Per vederlo in aria, tuttavia, bisognerà attendere. Esistono già dei piani per voli di prova a controllo remoto presso il laboratorio del Massachusett, ma la società deve ricevere il via libera a livello regolatorio. Il Ceo di Alaka’i, Steve Hanvey, è convinto che la società possa ottenere la certificazione della Federal Aviation Administration entro la fine dell’anno prossimo e di poter quindi portare il nuovo veicolo volante a idrogeno sul mercato all’inizio del 2021. A lungo termine, la startup punta a produrre più di 10.000 velivoli all’anno, con un costo che “si avvicinerebbe al prezzo di un’auto di lusso”, ha affermato Hanvey. I modelli in vendita dovrebbero avere tre configurazioni di base: per il trasporto passeggeri, per il trasporto medico di emergenza e per la consegna delle merci. Tuttavia esiste una sfida non indifferente da dover risolvere per l’opzione passeggeri: l’infrastruttura di ricarica. Secondo lo stesso Ceo potrebbe volerci un decennio o più prima di poter prendere un taxi volante in città.
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