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Pronto il piano regionale per la riduzione delle PM10

L’allarme PM10 continua, e la Regione corre ai ripari. Lunedì la Giunta regionale approverà una delibera che prevede un Piano d’azione per ridurre gli ulteriori rischi di superamento del livello massimo di polveri sottili, fissato dalla legge in 50 mg al metro cubo. I dati trasmessi da Arpat alla Regione fotografano infatti una situazione in cui dall’inizio dell’anno al 17 febbraio scorso, in 15 postazioni su 25 si sono già superati i 7 giorni che rappresentano il massimo dei superamenti annuali permessi. Si tratta delle centraline situate ad Arezzo, Firenze, Scandicci, Lucca, Capannori, Porcari, Pisa, Cascina, Santa Croce sull’Arno, Montecatini Terme, Montale e Prato.
La Regione, in accordo con i Comuni sul cui territorio sono collocate le 25 centraline che compongono la rete regionale di rilevamento dell’inquinamento dell’aria, considerate rappresentative dell’intera realtà regionale, inserirà in delibera alcune misure contingenti per ridurre i giorni di superamento. Oltre a quelle già citate riguarderanno anche le amministrazioni di Grosseto, Livorno, Viareggio, Pistoia e Siena più le altre dell’area omogenea fiorentina, cioè Bagno a Ripoli, Campi Bisenzio, Calenzano, Lastra a Signa, Sesto Fiorentino e Signa. I sindaci avranno 15 giorni di tempo per comunicare alla Regione (che in caso di inadempienze avrà poteri sostitutivi) l’elenco degli interventi che intendono attivare, i tempi e le modalità della loro attuazione.
Secondo l’assessore regionale all’ambiente si tratta del risultato di un lavoro di coordinamento che la Regione sta conducendo insieme ai Comuni, nella convinzione che interventi tampone potrebbero anche rivelarsi inefficaci se permerranno condizioni meteorologiche avverse, ma che co munque vale sempre la pena, nel mentre si continuano a finanziare interventi strutturali, anche intervenire nell’immediato, tanto che la segnalazione da parte di Arpat ai sindaci dopo i 7 superamenti, scatterà anche nel caso di un solo giorno di valori oltre i limiti.
Le misure che i sindaci potranno adottare agiscono sui principali fattori di inquinamento: la circolazione dei mezzi pubblici e privati più inquinanti e la riduzione temporanea delle emissioni degli impianti civili e industriali. Tra i provvedimenti contingenti figurano quindi l’istituzione di corse suppletive di mezzi pubblici, l’intensificazione dei servizi di scuola-bus, impedire comportamenti che pregiudichino la fluidificazione del traffico come la sosta in doppia fila, il mancato rispetto delle corsie preferenziali, lo scarico delle merci in orari non consentiti, l’incremento del numero di taxi, l’incentivazione all’uso dei mezzi pubblici attraverso la riduzione significativa del costo de i biglietti o la loro gratuità come quella dei parcheggi scambiatori. Ci sarà anche la possibilità di riduzione le ore di funzionamento degli impianti di riscaldamento, e la temperature interna degli immobili con esclusione di ospedali, case di cura e ricoveri per anziani, permettere la circolazione delle auto solo se con almeno tre passeggeri a bordo, la circolazione vietata in alcune fasce orarie e zone urbane, la circolazione a targhe alterne. I sindaci potranno adottare anche altre misure che riterranno utili a ridurre l’inquinamento.
Alle Province spetterà di coordinare i Comuni che compongono il loro territorio.