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Aviazione: l’Europa non ha (ancora) una tassa sul cherosene

L'Unione europea non ha un sistema di tassazione centralizzato per quel che riguarda il carburante aereo. Karima Delli: "Servono nuovo misure"

tassa sul cherosene

 

 

La Commissione Europea studia la tassa sul cherosene: potrebbe garantire entrate fino a 40 miliardi di euro

(Rinnovabili.it) – È finita l’età aurea del trasporto aereo che offriva spostamenti per milioni di cittadini a costi relativamente bassi? Forse sì. Secondo uno studio della società olandese Ce Delft, condotto per conto della Commissione Europea, l’aviazione europea è sotto tassata rispetto ad altri paesi del Mondo come Stati Uniti d’America, Australia, Brasile e Cina dov’è già presente una tassa sul cherosene per l’aviazione nazionale. Per la verità in Ue la tassa esiste ma è applicata singolarmente da alcuni paesi membri: l’Unione, infatti, non ha mai adottato un sistema univoco e centralizzato per la tassazione del cherosene. Quei singoli paesi membri dell’Ue che tassano già il carburante aereo guadagnano in media 11€ a volo.

 

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Una ipotetica tassa sul cherosene garantirebbe entrate fino ad un massimo di 40 miliardi di Euro, secondo lo studio di Ce Delft, e porterebbe riduzioni di CO2 fino al 18%. Questo il dato che emerge nella prima parte dell’analisi commissionata alla società olandese e assunta nell’ambito di uno studio europeo finalizzato ad un’ipotetica introduzione di tassazioni specifiche nel trasporto aereo dell’Ue. «Se tutte le tasse aeronautiche fossero abolite», sostiene lo studio «il numero di passeggeri aumenterebbe del 4%» e se la tassa in questione si realizzasse effettivamente la «domanda ridurrebbe dell’11%», dunque si avrebbe una contrazione di biglietti aerei venduti. Tuttavia, si verificherebbe un aumento del gettito fiscale che consentirebbe di «compensare gli svantaggi economici». Nella seconda parte della relazione, infatti, si legge che «l’imposizione di una tassa minima di 33 centesimi di euro al litro sul cherosene per tutti i voli che vanno dall’Ue verso ogni genere di destinazione, comporterebbe un aumento del 10% sui prezzi dei biglietti».

 

Una tassa, quella sul cherosene, «che non avrebbe alcun impatto sul Pil», stando allo studio di Ce Delft e che renderebbe soddisfatti gli attivisti ambientali perché in questo modo le «grandi compagnie dovrebbero orientarsi verso combustibili puliti».

 

 

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Secondo la Presidente della Commissione dei trasporti del Parlamento Europeo Karima Delli, in quota Europe ecologie – Les Verts «l’Unione europea da paradiso fiscale del cherosene potrebbe diventare un’isituzione che assume provvedimenti pionieristici nell’ambito dell’impegno globale per il clima». Secondo la Presidente della Commissione trasporti: «lo studio chiarisce come la tassazione del trasporto aereo non costituisca un ostacolo per l’occupazione ma aiuti a rispettare il clima: l’Ue deve adottare le misure necessarie per quanto riguarda l’aviazione e, parallelamente, per quel che riguarda il trasporto marittimo».