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Rinnovabili: in Italia il 34,4% dell’elettricità consumata è verde

Nel 2018 le fer hanno coperto il 18,1% dei consumi energetici, crescendo di 1 GW per potenza elettrica installata. Più 11 TWh nella produzione ma il merito è quasi tutto della ripresa dell’idroelettrico

Fonti rinnovabili Italia

Il GSE presenta il rapporto Attività 2018 e fa il punto sulle rinnovabili italiane

(Rinnovabili.it) – Quali sono le attuali performance delle rinnovabili italiane su produzione e consumi di energia? La risposta è contenuta nel Rapporto Attività 2018 del Gestore dei Servizi Energetici, presentato stamane a Roma alla presenza del Sottosegretario allo Sviluppo Economico, Davide Crippa. Il documento rende disponibili dati e analisi sulle attività del GSE, restituendo una vivida fotografia dell’evoluzione del sistema energetico nazionale verso gli obiettivi UE e di sviluppo sostenibile.

L’ultima edizione sottolinea ancora una volta come l’Italia abbia raggiunto e superato con anni di anticipo il target energetico imposto da Bruxelles per il 2020. Oggi le fonti rinnovabili nazionali coprono il 18,1% del fabbisogno energetico totale, ossia consumi elettrici, termici e dei trasporti sommati assieme. Ottimo dato ma in calo di 0.2 punti percentuali rispetto al 2017.

 

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Ma i dati più interessanti riguardano le performance nei singoli settori. Sul fronte fer elettriche l’Italia ha chiuso l’anno con oltre 1 GW potenza aggiuntiva rispetto al 2017, in gran parte merito dell’eolico. La capacità installata totale raggiunge così i 54,4 GW per una produzione annua di 114,7 TWh di energia elettrica e una copertura del 34,4% dei consumi elettrici. Cresce dunque la produzione delle fer elettriche ma il merito non è tutto delle nuove installazioni: buona parte degli 11 TWh generati in più sono frutto dell’idroelettrico, ripresosi dalla siccità che aveva colpito il settore nel 2017.

 

Sul fronte fer termiche, le prime stime 2018 indicano una flessione del 3% nei consumi, attribuibile al minor uso di bioenergie per effetto di un inverno meno rigido. Attualmente la quota verde nei consumi finali lordi è sotto il 20%. Rispetto ai trasporti, invece, le prime elaborazioni del GSE indicano per il 2018 un deciso aumento dell’immissione in consumo di biocarburanti (più 18% circa sul 2017). “Per quanto riguarda l’efficienza energetica – si legge nel rapporto – i risparmi cumulati del periodo 2014-2018 sono sufficientemente in linea con le previsioni, ma per raggiungere l’obiettivo al 2020 occorrerà un deciso incremento dei risparmi nel biennio 2019-2020, non essendo sufficiente uno scenario business as usual”.

 

Una nota va riservata al tema dei sussidi. I costi sostenuti dal GSE per l’incentivazione e il ritiro dell’energia elettrica sono stati di 13,4 miliardi di euro, in calo rispetto ai 14,2 miliardi di euro del 2017, per via del termine del periodo incentivante di impianti ex-CV (certificati verdi) e CIP6, oltre che per una minor produzione fotovoltaica. Inoltre, ritirando e collocando sul mercato elettrico 30,6 TWh, nel 2018 il GSE ha realizzato un ricavo di 1,8 miliardi di euro, circa 100 milioni in più del 2017. Dunque il netto degli incentivi in bolletta è stato nel 2018 di 11,6 miliardi di euro. Si tratta di un abbattimento della componente Asos (ex componete A3 della bolletta elettrica) di quasi un miliardo di euro rispetto ai 12,5 miliardi del 2017.

 

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