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Il mercato energetico apre alle famiglie: l’Uk testa il peer-to-peer

Gli scienziati informatici dell'Università di Bristol stanno cercando di realizzare una piattaforma di "libero scambio"  per l’energia pulita prodotta dai micro-generatori

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Il progetto HoSEM mira a realizzare il primo mercato peer-to-peer  delle rinnovabili in Gran Bretagna

(Rinnovabili.it) – E se l’energia pulita facesse a meno delle grandi società di distribuzione e potesse essere venduta direttamente dai piccoli produttori domestici agli altri consumatori? Un progetto nel Regno Unito sta cercando di capire come realizzare tutto ciò, ossia come tagliare gli intermediari per realizzare un nuovo mercato energetico peer-to-peer (traducibile come rete paritaria) delle rinnovabili. Il progetto è frutto di un gruppo di informatici dell’Università di Bristol finanziati dal Consiglio di ricerca in Scienze Ingegneristiche e Fisiche (EPSRC).

 

Negli ultimi anni la Gran Bretagna ha assistito ad un exploit della generazione distribuita su piccola scala: un numero sempre più alto di individui e organizzazioni hanno installato sulle rispettive proprietà micro impianti per la produzione di energia solare o eolica. Attualmente quello che non viene consumato dal proprietario è venduto alla rete nazionale ad un prezzo prestabilito. Ed è proprio qui che si inserisce il progetto dell’ateneo UK: gli scienziati stanno cercando di creare un mercato peer-to-peer che permetta alle famiglie di acquistare o vendere direttamente il surplus le une con le altre, senza servizi d’intermediazione o terze parti.

 

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L’obiettivo, come spiega la dottoressa Ruzanna Chitchyan, che dirige il progetto, è creare un mercato democratizzato. “Se hai installato alcuni pannelli solari potresti voler cedere il tuo surplus al vicino rifugio per senzatetto invece di venderlo al fornitore di servizi pubblici. Oppure farlo comprare a qualcun altro ad un prezzo migliore”, commenta Chitchyan. “Le famiglie che producono l’energia dovrebbero poter decidere cosa farne. Allo stesso modo, i consumatori dovrebbero essere in grado di stabilire quale energia acquistare e a quale prezzo. La piattaforma di trading HoSEM supporterà questa libertà di scelta”.

 

In realtà simili piattaforme peer-to-peer esistono già in altri mercati; basti pensare ad Airbnb nel settore alberghiero o Uber nei trasporti taxi (anche se entrambi impongono ancora notevoli costi di centralizzazione e di intermediazione). La ricerca dell’Università di Bristol coinvolgerà EDF Energy come partner industriale. La società sta infatti già testando il concetto di scambio P2P tra le famiglie di un condominio londinese come parte di un suo progetto.

Gli scienziati, assieme ai colleghi delle università di Exeter e Leicester, sono attualmente impegnati nello sviluppo sviluppando una piattaforma tecnica che supporti il trading energetico a livello domestico. Ciò consentirà ai partecipanti al mercato di gestire le transizioni attraverso un registro che le renda sicure, facilmente verificabili e protette.

 

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