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Quando il sole viene in aiuto ai combustibili fossili

Sfruttare la centrale elettrica più grande del paese come supporto tecnologico per 190mila specchi solari e viceversa: ridurre i costi d'istallazione e le emissioni nocive è lo scopo dell'esperimento del FPL Group

(Rinnovabili.it) – Attualmente è una palude ma il sito di 500 ettari a nord di West Palm Beach sta per trasformarsi nel secondo, per grandezza, impianto termodinamico al mondo.
Il FPL Group ha deciso di istallare 190mila specchi solari, posizionati alle spalle della più grande centrale elettrica a gas naturale del paese. L’esperimento consiste proprio in questo: sposare l’energia ottenuta con combustibili fossili con impianti che sfruttano fonti rinnovabili in modo da compensare il costo economico e ambientale della generazione di elettricità.
Sarà dunque il sole a venire in aiuto alla impianto fossile riducendo l’uso del gas naturale e di conseguenza delle emissioni di biossido di carbonio. Ma al pari di un rapporto simbiotico la centrale a gas aiuterà a ridurre di un 20% i costi dell’impianto solare visto che si vanno a sfruttare turbine esistenti e reti di distribuzione già posizionate e sfruttate dalla struttura termoelettrica presente in loco.
“Ci piacerebbe poter dire che l’energia solare è economica come lo sono i combustibili fossili, ma la realtà è che non è così,” ha dichiarato Lewis Hay III, presidente e amministratore delegato di FPL. “Abbiamo avuto modo di capire come fare per abbassare i costi. Come abbiamo visto con l’energia eolica, molto dipende dalla scala di grandezza”.
A regime l’istallazione solare avrà una capacità di 75 MW, energia sufficiente a 11mila famiglie, mentre la centrale adiacente raggiunge i 3800 MW.

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