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Canada, Yukon mai così caldo negli ultimi 13.600 anni

Una ricerca dell'Università di Toronto dimostra che le estati nell'era post industriale sono state in media 2°C più calde rispetto a tutto l'Olocene, il periodo geologico che comprende oltre 10 mila anni del Pianeta.

yukonLo Yukon è una vasta regione artica, per lo più disabitata, caratterizzata da suolo ghiacciato

 

(Rinnovabili.it) – Le temperature medie dello Yukon, una delle regioni più a Nord del Canada, non sono mai state così alte negli ultimi 13.600 anni: a lanciare l’allarme uno studio coordinato dall’Università di Toronto.

La ricerca, pubblicata sulla rivista specializzata Nature Communications, ha sfruttato tecniche innovative di paleoclimatologia per confrontare i trend climatici dello regione artica attuali con quelli di periodi estremamente distanti nel tempo: sono stati presi in considerazioni indicatori come gli isotopi dell’acque, i ritmi di crescita degli alberi mutuati dalla disposizione degli anelli nel tronco, le cere vegetali, pollini e moscerini conservati in strati di sedimenti lacustri per ricostruire modelli climatici dell’Olocene, un’era che si estende agli ultimi 11.700 anni di vita del Pianeta.

 

I ricercatori canadesi hanno utilizzato la datazione al radiocarbonio e gli isotopi dell’acqua conservati nel permafrost sotto una centrale torbiera dello Yukon per ricostruire le temperature estive negli ultimi 13.600 anni. Il permafrost da una parte si rinnova costantemente, dall’altra conserva le precipitazioni che filtrano attraverso il terreno e si congelano nella parte superiore durante le estati.

 

“Ogni centimetro di strato di ghiaccio permanente contiene circa 20-30 anni di precipitazioni, che si depositano in strati di informazioni ben miscelati – ha spiegato Trevor Porter, paleoclimatologo tra gli autori dello studio – Le registrazioni degli isotopi dell’acqua dalle carote di ghiaccio sono uno dei più stimati proxy del clima, ma generalmente possono essere raccolti solo nelle regioni ghiacciate”.

Le analisi del team canadese dimostra che le estati del periodo post industriale sono in media circa 2°C più alte rispetto a tutte le temperature massime raggiunte dalla regione durante l’Olocene.

 

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“Rispetto alle ricostruzioni climatiche di altre aree settentrionali, i nostri dati confermano che questa regione si sta riscaldando a un ritmo eccezionale continua Porter – Sappiamo, sulla base dei recenti dati storici sul clima, che lo Yukon ha subito un riscaldamento di poco più di 2°C nel secolo scorso, che è superiore alla media globale e a quella della regione artica in generale”.

 

I ricercatori sottolineano come l’aumentare delle temperature estive in regioni con abbondante permafrost possa contribuire al riscaldamento globale: lo scongelamento del terreno ghiacciato porta al rilascio in atmosfera di grandi quantità di anidride carbonica prodotta da microrganismi che si cibano del carbonio intrappolato nel permafrost.

“In questo momento stiamo osservando le evidenze di una destabilizzazione del permafrost nel Canda settentrionale e di un aumento nel rilascio di gas serra – ha concluso Porter – Questa situazione rischia di diventare la nuova normalità per la regione e se accelerasse ulteriormente rappresenterebbe una minaccia ulteriore di cambiamento climatico globale”.

 

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