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“Chi previene, ama”, al via la campagna per il bio-sacchetto

Parte oggi la campagna dell'Ama a favore dell'utilizzo di sacchetti in materiali biodegradabili. Roma parte con 10 mesi di anticipo sull'entrata in vigore della legge che vieta l'utilizzo delle buste di plastica e distribuisce sacchetti ricilabili

(Rinnovabili.it) – “Chi previene, ama” questo lo slogan che accompagnerà l’iniziativa a favore della distribuzione ed utilizzo delle buste in materiale riciclabile partita oggi nella capitale. Tra dieci mesi entrerà in vigore la norma europea che vieterà in Italia la vendita e l’acquisto di sacchetti non riciclabili e, grazie alla collaborazione tra l’Ama e il Comune di Roma fino al 28 marzo verranno distribuite ai cittadini, in 22 location 12 centri commerciali e altrettanti mercati rionali, buste ecologiche spiegando l’importanza di ridurre i rifiuti proteggendo l’ambiente dall’accumulo di materiali inquinanti.
In occasione dell’inaugurazione della campagna il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha rilasciato una dichiarazione dal mercato rionale di piazza dell’Unità, quartiere Prati: ”Non è più sopportabile l’uso di un materiale non biodegradabile come il sacchetto di plastica, una pratica veloce ma che crea un danno gravissimo all’ambiente. Dobbiamo porre in essere iniziative per usare sempre meno imballaggi e ridurre così i rifiuti”.
Ma il sindaco non è il solo a credere nell’iniziativa. Positivo che anche il Comune di Roma e l’Ama dichiarino guerra alle buste di plastica non riciclabile per sensibilizzare i cittadini all’uso di buste alternative” ha dichiarato responsabile delle relazioni Istituzionali e coordinatore per il Lazio del Movimento ecologista europeo ‘Fare ambiente’, Piergiorgio Benvenuti. ”Nel nostro Paese – ha concluso Benvenuti- si producono 300 mila tonnellate di buste di plastica all’anno, l’equivalente di 430 mila tonnellate di petrolio e di circa 200 mila tonnellate di CO2 emesse in atmosfera. In Italia due milioni di tonnellate di plastica finiscono ogni anno tra i rifiuti e sono consumati non meno di 4 miliardi di sacchetti. Uno spreco di risorse non rinnovabili, per produrre un oggetto che ha un tempo di vita brevissimo, ma che determina un inquinamento ingente. Basti pensare – ha sottolineato ancora – che ad esempio lasciare un sacchetto di plastica sulla costa si degrada in 10-20 anni e si dissolve completamente in circa 200 anni”.

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