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Mai più camion: i residui del marmo viaggeranno su rotaia

Esattamente tra dodici mesi, le strade di Garfagnana e Lunigiana potranno dire definitivamente addio ai 15 mila camion che, annualmente, attraversano l’Appennino Tosco-Emiliano.
Grazie all’accordo siglato questa mattina tra Regione Toscana, Province di Lucca e Massa-Carrara, Comuni di Minucciano e Casola in Lunigiana, Comunità montane della Garfagnana e della Lunigiana e Rfi, da marzo 2011 entrerà infatti in funzione lo scalo-merci ferroviario di Minucciano, dove la “Migra”, società a maggioranza pubblica che produce granulati e polveri di marmo, potrà trasferire il materiale estratto dalle cave su appositi carri (in tutto 13, ciascuno con 2 container) che percorreranno un tratto della linea ferroviaria Lucca-Aulla e, quindi, la linea ‘Pontremolese’ fino allo stabilimento Kerakoll di Sassuolo, dove i residui del marmo vengono trasformati in malte e collanti per l’edilizia. Si eviterà così l’uso dei camion che invece, oggi, devono attraversare i centri abitati di Pieve S. Lorenzo e Minucciano, in Alta Garfagnana, Casola, in Lunigiana, e poi la Cisa. Un trasferimento-merci fonte di disagi e di inquinamento: 50 autotreni al giorno che, tra andata e ritorno, si muovono sulle tortuose strade dell’Appennino.

Questo progetto innovativo permette un uso non speculativo dei ravaneti, gli scarti del marmo, che vengono lavorati sul territorio, trattenendo così valore aggiunto in Toscana ed incrementando la filiera produttiva come ha evidenziato l’assessore ai trasporti ed infrastrutture della Regione Toscana in occasione della firma. Positivamente è stato giudicato anche lo sviluppo del trasporto su ferro che al momento è in mano ad un operatore emiliano e che l’assessore auspica venga accolto come sfida anche dagli imprenditori toscani. Infine lo sviluppo della linea ferroviaria Lucca-Aulla permetterà ai cittadini di avere servizi ferroviari più efficienti e sicuri. Tra un anno i cittadini della zona avranno un’aria più respirabile, una migliore qualità della vita, nuovi servizi ed aziende che arricchiranno il territorio e ne trarranno vantaggi economici diretti ed indiretti.

Soddisfatto dell’accordo anche il presidente della Provincia di Lucca che ha ribadito come i benefici del progetto siano molteplici: per il sistema della mobilità, per l’ambiente e per l’occupazione. Le misure restrittive al transito dei mezzi pesanti, infatti, cominciavano a creare seri ostacoli alla prosecuzione dell’attività lavorativa dell’azienda Migra. Di qui la soluzione del trasferimento delle merci da gomma a rotaia: l’alternativa più efficace, che permetterà di mantenere attiva la produzione, garantendo la sostenibilità dell’impresa. Il tutto con benefici sull’ambiente e sulla qualità della vita delle zone interessate. Minucciano può rappresentare un’esperienza-pilota esportabile anche in altre realtà produttive del territorio.

Il costo complessivo dell’operazione è di 2 milioni e 270 mila euro, così ripartiti: 970 mila a carico della Regione; 550 mila euro ciascuna per le Province di Lucca e Massa Carrara; 120 mila per il Comune di Minucciano; 40 mila per la Comunità Montana della Garfagnana; 30 mila per la Comunità Montana della Lunigiana; 10 mila euro a carico del Comune di Casola in Lunigiana. Le risorse regionali serviranno, in particolare, per la realizzazione delle opere di adeguamento della stazione ferroviaria di Minucciano-Pieve Casola, con innovazioni tecnologiche e la posa di due binari, a cura di Rfi, nonché la successiva installazione di una “gru-transtainer” che consentirà il posizionamento dei container sui convogli ferroviari.

La partenza dei lavori è prevista per il prossimo giugno.

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