La Commissione europea ha adottato una proposta di revisione del regolamento (UE) 2015/757 per tenere conto del sistema globale di rilevazione dei dati sul consumo di combustibile delle navi
Le norme IMO sulle emissioni navi sono armonizzate con i regolamenti UE
(Rinnovabili.it) – A partire dal gennaio 2019 tutte le navi che effettuano attività di trasporto marittimo connesse al Spazio economico europeo (SEE) dovranno adempiere a nuovi obblighi di monitoraggio e di comunicazione sul fronte del consumo di carburante e delle emissioni di CO2. A chiederlo sono due atti differenti: uno interno all’Unione Europea – il cosiddetto regolamento MRV – adottato nel 2015, e uno definito dall’Organizzazione marittima internazionale (IMO) appena un anno più tardi, nel 2016. Per far coesistere i due sistemi di monitoraggio la Commissione ha deciso di riesaminare il proprio regolamento proponendo delle modifiche che garantissero l’adeguamento all’accordo internazionale raggiunto in seno all’IMO.
La proposta di riesame, presentata in questi giorni dal’esecutivo UE, mira a facilitare l’attuazione armoniosa dei due sistemi, preservando al contempo gli obiettivi dell’attuale legislazione dell’UE, ossia mantenere la raccolta di dati sulle emissioni di CO2 solidi e verificati a livello di singola nave per stimolare l’adozione di soluzioni di efficienza energetica e informare decisioni politiche future. “Razionalizzando alcuni aspetti dei due sistemi di monitoraggio, rendicontazione e verifica (MRV) come definizioni specifiche o parametri di monitoraggio, la proposta mira a ridurre l’onere amministrativo e i costi associati per le navi che devono presentare relazioni in entrambi i sistemi”, scrive la Commissione europea.
Le modifiche, ci tiene a sottolineare Bruxelles, rispettano i diritti fondamentali e i principi riconosciuti, in particolare, nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. In particolare contribuisce a promuovere l’obiettivo di un livello elevato di tutela ambientale secondo il principio dello sviluppo sostenibile, come previsto dall’articolo 37 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.
“A causa del forte consumo di combustibili fossili, le attività di trasporto marittimo a livello mondiale rilasciano ingenti quantità di gas a effetto serra che incidono sui cambiamenti climatici – scrive l’esecutivo – Le emissioni causate dal trasporto marittimo internazionale sono stimate a circa 2- 3 punti percentuali delle emissioni globali di gas a effetto serra, una percentuale superiore a quella delle emissioni di qualunque Stato dell’UE: se fosse un paese, il trasporto marittimo occuperebbe il sesto posto nella classifica mondiale delle emissioni”.