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Carbon Tax, la Francia ci ripensa

La Francia dice no alla tassa sulla CO2 per non compromettere, sembra, la competitività sul mercato delle proprie aziende. Lo ha rivelato oggi Fillon, intervenendo ad una riunione dell'UPM

(Rinnovabili.it) – La Francia abbandona l’idea della Carbon Tax. La gabella sulle emissioni di CO2 associate ai carburanti non si farà, almeno non per ora. Lo ha annunciato il Primo Ministro Francois Fillon intervendo durante una riunione del partito conservatore che spalleggia il Presidente Sarkozy, l’UMP.
Nulla di fatto quindi, la Francia non si tasserà per proteggere il proprio territorio a tutto vantaggio, sembrerebbe, della propria economia in virtù del fatto che nessuna legge europea la obbliga ad una simile decisione. Sottolineando come sia meglio aspettare ad introdurre l’imposta a livello europeo per non danneggiare la competitività delle aziende francesi Fillon ha dato l’annuncio davanti ad un nutrito gruppo di deputati. Le previsioni parlavano dell’entrata in vigore, a partire dal prossimo 1° luglio, di un regime di tassazione a cui tutti avrebbero dovuto sottostare, in base alle quantità di carburanti utilizzate per mandare avanti l’attività e, di conseguenza, tutta la produzione senza eccezione né per il settore dell’energia né per quello dei trasporti. Studiata sul modello del regime introdotto dalla Svezia la Carbon Tax avrebbe dovuto spingere i francesi ad adottare comportamenti ecofriendly e, di conseguenza, a pagare meno tasse ma per il momento la situazione rimarrà invariata.

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