Un gruppo di ricercatori statunitensi ha stimato la contrazione di emissioni di CO2 indotta da una buona manutenzione stradale.
Risparmio ambientale, ma anche economico: chiudere tempestivamente le buche ridurrebbe del 30% le spese di rifacimento stradale
(Rinnovabili.it) – Riparare buche, crepe e voragini nella pavimentazione stradale e autostradale potrebbe aiutare sensibilmente la lotta alle emissioni di gas serra. E’ quanto emerge dai risultati di uno studio di settore portato a termine da un gruppo di ricercatori statunitensi: la semplice manutenzione delle strade e il rapido riempimento delle buche porterebbe a una migliore gestione del carburante da parte degli automobilisti che si tradurrebbe in un calo delle emissioni di CO2 pari al 2% sul totale del comparto trasporti che, ad oggi, è responsabile di circa 1/3 delle emissioni di gas serra.
La ricerca, pubblicata sulla rivista Journal of Sustainable Trasportation, ha utilizzato i dati forniti dalla Federal Highway Administration’s Long-Term Pavement Performance Program e dal Mothor Vehicle Emission Simulator sviluppato dall’Agenzia per la Protezione Ambientale statunitense (EPA): la presenza di buche e crepe nell’asfalto costringe gli automobilisti a rallentare e cambiare direzione, quindi, consumare quantitativi maggiori di gas.
Le sollecitazioni, inoltre, contribuiscono a deteriorare pneumatici, sospensioni e ammortizzatori. Gli autori dello studio, infatti, stimano in un 5% il risparmio su manutenzione e riparazioni per gli automobilisti in caso guidassimo su strade in condizioni migliori e fino al 30% di spesa in meno per le amministrazioni adottando la semplice regola di effettuare le riparazioni in maniera tempestiva.
>>Leggi anche Dai vecchi pneumatici le strade del futuro, silenziose e a prova di buca<<
“Ci sono diverse maniere per combattere il cambiamento climatico dal punto di vista dei trasporti: dal costruire e curare strade efficienti fino all’utilizzo di energia rinnovabile e pulita per i veicoli”, ha commentato Hao Wang, coordinatore della ricerca presso il Dipartimento di Ingegneria ambientale della Rutgers University.
Un campo in cui le città nostrane possono vantare ampio raggio d’azione: nel 2018, il Comune di Roma ha stimato in 50 mila le buche presenti nelle strade della sola Capitale e ha varato un piano da 17 milioni di euro per gli interventi più urgenti. Alcune stime parlano di un costo complessivo che raggiungerebbe gli 8 miliardi di euro per aggiustare il manto stradale della martoriata città eterna (una cifra al di fuori della portata di qualsiasi amministrazione). Chissà però che i nuovi dati sul rapporto tra manutenzione stradale e contenimento delle emissioni non spinga i governatori delle città italiane a investire sulla cura delle nostre strade.