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Efficienza Energetica: da Fiper l’SOS per i certificati bianchi

La Federazione richiede al Governo l’attivazione della procedura per il riconoscimento dei titoli maturati dal 2006 dai proprietari di impianti di cogenerazione e teleriscaldamento a biomassa

(Rinnovabili.it) – Esistono a tutt’oggi dei punti critici per gli operatori che gestiscono impianti di cogenerazione e teleriscaldamento alimentati a biomassa. A metterli in luce, in una lettera destinata al ministro dello Sviluppo Claudio Scajola e a quello dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, è il Fiper, che dalle righe della missiva denuncia una situazione di stallo per il settore, controproducente sia dal punto di vista economico che da quello dello sviluppo della filiera italiana.
Questione principe l’attesa da parte degli associati del riconoscimento, in tal senso, i certificati bianchi maturati in questi anni. “La sentenza del TAR – si legge nella lettera – che, dando ragione al ricorrente, approvava la necessità di riconoscere un maggior numero di certificati agli impianti rientranti nelle schede 21 e 22 dell’Autorità, è stata confermata dal Consiglio di Stato nel dicembre 2008. In oltre un anno dalla sentenza definitiva non è stata pubblicata una versione aggiornata delle schede citate, nonostante un documento di consultazione datato 17 aprile 2009. Ciò rende impossibile il riconoscimento dei certificati dovuti e la successiva commercializzazione pur in presenza di una forte richiesta degli stessi”.
A ciò va sommato anche il ritardo nell’emanazione del decreto attuativo dell’articolo 6 del D.Lgs. 8 febbraio 2007 n. 20, che nel frattempo aveva previsto un rafforzamento dell’incentivo da certificati bianchi alla cogenerazione ad alto rendimento accoppiata o meno al teleriscaldamento. “Si evidenzia tra l’altro che, visto il carattere addizionale dei provvedimenti attesi rispetto a quanto previsto dalle schede 21 e 22, se si fossero comunque assegnati i certificati bianchi da esse già previsti si sarebbe perlomeno limitato il riconoscimento tardivo ai soli titoli aggiuntivi, limitando gli effetti negativi alle aziende coinvolte”.
La richiesta da parte della Federazione è di una rapidità d’azione su ambo i fronti perché senza la quale “valuterà la possibilità di un ricorso nelle sedi opportune per il riconoscimento dei danni economici causati dai ritardi accumulati in questi quattro anni”.