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Geotermia nei Caraibi: c’è un po’ di Italia nel progetto di cooperazione ambientale

I ministero dell’Ambiente italiano è partner di un programma per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili in 5 Paesi caraibici

 Geotermia Caraibi

 Via i lacci allo sviluppo geotermico in 5 Paesi dei Caraibi

(Rinnovabili.it) – Cooperazione allo sviluppo e tutela dell’ambiente viaggiano assieme con il progetto Sustainable Energy Facility for the Easter Caribbean Expanded (SEF-Expanded), approvato dalla Banca di Sviluppo Caraibica (CDB) e dal Banco Interamericano di Sviluppo (IBD), con la partecipazione dell Ministero italiano dell’Ambiente, che ha messo sul piatto un finanziamento di 5 milioni di euro.

 L’obiettivo del progetto è ridurre gli ostacoli finanziari, tecnici e istituzionali allo sviluppo dell’energia geotermica nei cinque paesi orientali dei Caraibi con maggiore potenziale: Dominica, Grenada, Saint Kitts e Nevis, Saint Lucia e Saint Vincent e Grenadines.

Il progetto ha un valore totale di 85,6 milioni di dollari e si divide in tre componenti principali, che prevedono:  l’istituzione di una linea di credito agevolato per l’installazione di impianti geotermici e condotti di trasmissione, capacity building e trivellazioni esplorative.

 

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SEF-Expanded contribuirà al rafforzamento istituzionale e delle capacità dei cinque governo carabici e alla partnership con la Caribbean Development Bank (CDB). Il programma mira a ridurre i rischi dei progetti di energia geotermica, migliorando lo scenario di sviluppo di energia geotermica in modo da attrarre investimenti e competenze private. Una linea di credito al CDB includerà risorse provenienti da diversi donatori, che il CDB renderà disponibili su richiesta per soddisfare le esigenze di finanziamento dei cinque paesi partecipanti per sbloccare lo sviluppo geotermico.

 In questo modo, si ridurranno le emissioni di carbonio, la dipendenza dai combustibili fossili e si minimizzerà il costo della produzione di energia e delle tariffe elettriche.

Come risultato del programma SEF-Expanded, i cinque paesi caraibici miglioreranno la loro sicurezza energetica, promuoveranno la loro competitività e miglioreranno la loro stabilità fiscale e macroeconomica. Juan Carlos de la Hoz, rappresentante del Banco Interamericano di Sviluppo a Barbados, ha sottolineato che “il programma ha il potenziale per trasformare radicalmente le matrici energetiche nei cinque stati dei Caraibi orientali. Ciò consentirà ai loro cittadini di scegliere partner affidabili del settore privato per sviluppare nuovi progetti geotermici senza aggiungere altro debito pubblico”. Christiaan Gischler, team leader dell’IDB per il SEF, ha osservato: “Per ogni dollaro investito nei mercati geotermici dei Caraibi orientali, il programma SEF impiega altri dieci dollari da altri donatori più altri 20 dollari da parte degli sviluppatori di energia del settore privato”.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.