Il Piano governativo prevede di ridurre, entro metà secolo, le emissioni di Co2 dell’85%-99%. Porte aperte a biofuel per decarbonizzare il settore trasporti
Trasporti ed elettricità, i due settori di punta del piano “Portogallo carbon neutral”
(Rinnovabili.it) – Anche il Portogallo pensa sul lungo termine. Il Governo ha presentato in questi giorni il cosiddetto “Roteiro para a Neutralidade Carbónica (RNC2050)”, la strategia di decarbonizzazione nazionale con traguardi fino alla metà del secolo. Un piano articolato che si avvicina molto alle linee tratteggiate dall’Unione Europea nella sua strategia climatica a lungo termine, definendo però punti precisi. Come l’obiettivo di coprire l’80% della domanda elettrica con le fonti rinnovabili nel 2030, per passare ad un 100% nel 2050; o quello di tagliare le emissioni di carbonio del 85-99% rispetto i valori del 1990, assegnando dei precisi target ad ogni settore dell’economia.
“La nostra dipendenza energetica dall’estero è ora del 75%”, ha spiega il ministro dell’Ambiente e della Transizione energetica João Pedro Matos Fernandes durante la presentazione del Piano ‘Portogallo carbon neutral’. “Nel 2030 sarà del 65% e nel 2050 del 17%. L’uso del petrolio, che ora supera i 65 milioni di barili l’anno, non supererà i 10 milioni nel 2050”.
Le modifiche proposte si concentrano in particolare sui settori della mobilità e della produzione di elettricità e gli anni tra il 2020 e il 2030 saranno “i più impegnativi in materia di investimenti e creazione di ricchezza e occupazione più qualificata”, ha affermato il ministro.
Nel settore trasporti il Paese si prepara a sfruttare tutte le opzioni disponibili, anziché concentrarsi sulla sola elettromobilità. Queste opzioni vanno dalla riduzione dei viaggi non necessari al supporto dei trasporti pubblici e dei modelli di mobilità condivisa, studiando come integrare le energie rinnovabili nel comparto. Secondo Fernandes il progresso della tecnologia di e-mobility nella corsa verso il 2050 non sembra sufficiente per annullare le emissioni dei trasporti, motivo per cui il piano contemplerà anche i biocarburanti.
Sul fronte della produzione energetica, sarà il fotovoltaico a recitare la parte da protagonista: il governo portoghese sta attualmente pianificando la prima asta nazionale per un nuovo contingente di energia pulita, aperta anche alle offerte solari.
Per realizzare tutto ciò, Lisbona aumenterà il livello annuale di investimenti dedicati, oggi a quota “30 miliardi di euro”, con altri 2 miliardi di euro l’anno, per lo più provenienti da investimenti privati.