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Isole Marshall, le prime a presentare nuovi target climatici all’ONU

Il Paese è il primo ad aver consegnato una strategia climatica a lungo termine. Heine: "Vogliamo guidare l’azione dal fronte"

Isole Marshall

 

 

L’impegno climatico delle Isole Marshall non è secondo a nessuno

(Rinnovabili.it) Gli NDC, i piani climatici nazionali presentati all’ONU dalle oltre 190 nazioni del mondo, non sono sufficienti a raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Per questo motivo, all’interno dei negoziati internazionali, ognuno di loro dovrà rivedere al rialzo l’impegno profuso nella lotta al riscaldamento globale (leggi anche Come aumentare i target rinnovabili degli NDC). La deadline è fissata per il 2020: i paesi dovranno presentare promesse nuove o aggiornate alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) rivendendo al rialzo i propri obiettivi di taglio delle emissioni dopo cinque anni.

 

Ma c’è chi non ha deciso di non aspettare altri due anni. Le Isole Marshall, piccolo stato insulare dell’Oceania, hanno già presentato alle Nazioni Unite i propri nuovi e vincolanti target climatici, in una mossa che è un chiaro messaggio verso l’inazione dilagante delle economie più potenti. “Anche se i paesi vulnerabili come il mio saranno colpiti per primi e più duramente dagli impatti della temperatura globale in crescita, non ci consideriamo vittime”, ha affermato il presidente Hilda Heine. “Crediamo nel guidare l’azione dal fronte. Se siamo in grado di sollevare l’ambizione del nostro impegno per il clima, allora lo possono fare anche altri paesi, e così anche altri paesi ancora”.

Come altre piccole realtà oceaniche, a causa della loro posizione e topografia le Isole Marshall si trovano a forte rischio in termini di esposizione agli effetti dei cambiamenti climatici. L’innalzamento del livello del mare ha già mangiato parte della terraferma e le alte maree e le frequenti tempeste continuano a minacciare abitazioni e attività locali.

 

 

Il Paese si è impegnato a ridurre le emissioni di almeno il 32% entro il 2025 rispetto ai livelli del 2010, di almeno il 45% entro il 2030, con un terzo target indicativo del meno 58% al 2035. L’obiettivo ultimo è divenire carbon neutral per la metà del secolo. Il Governo ha inoltre promesso di produrre un piano nazionale con misure per adattarsi agli impatti dei cambiamenti climatici entro la fine del 2019.