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Elettrificazione con rinnovabili: l’Europa 2050 può annullare la CO2

Secondo il nuovo rapporto di WindEurope, è possibile ridurre del 90% le emissioni del comparto energetico entro metà del secolo

Elettrificazione rinnovabili

 

I benefici ambientali, sociali ed economici dell’elettrificazione dei consumi

(Rinnovabili.it) – L’elettrificazione del settore energetico non è solo un processo necessario, ma ha anche il potenziale di ridurre i costi di mitigazione dei cambiamenti climatici. A sostenerlo è WindEurope, l’ente che riunisce i produttori europei di energia dal vento. Nel report Breaking new ground, pubblicato oggi in occasione del Global Wind Summit di Amburgo, l’associazione punta i riflettori sui benefici legati all’elettrificazione basata sulle rinnovabili. Il documento mostra come il vettore elettrico potrebbe intervenire a livello industriale, edilizio e nei trasporti per tagliare fino al 90% la quota di CO2 entro la metà del secolo. A patto, ovviamente, che le fonti principali siano a loro volta senza emissioni.

La decarbonizzazione del settore elettrico europeo è stata uno dei cambiamenti più trasformativi dell’economia negli ultimi due decenni. Tuttavia, l’elettricità rappresenta solo il 24% circa del consumo energetico europeo. E le rinnovabili forniscono oggi solo il 30% dei consumi elettrici europei.  La stragrande maggioranza dell’energia europea rimane basata sui combustibili fossili”, si legge sul sito di WidEurope. L’obiettivo più realistico è portare quel 24% ad un 62% entro il 2050 (leggi anche L’elettricità, vettore fondamentale per la decarbonizzazione).

 

Gli autori della relazione tracciano una roadmap per sfruttare al massimo i benefici dell’elettrificazione con rinnovabili. Secondo il rapporto, questa strada aumenterebbe la spesa energetica totale al 2,7% del PIL europeo (solo mezzo punto percentuale in più rispetto all’applicazione delle politiche attuali) ma ridurrebbe di pari passo i costi di mitigazione del clima. Gli esperti hanno fatto qualche calcolo: elettrificare l’86% dei consumi industriali entro il 2050, permetterebbe di tagliare l’88% delle emissioni del comparto. In edilizia il vettore poterebbe arrivare, per la stessa data, a coprire fino al 64% dei consumi, riducendo del 70% la CO2.

 

>>Leggi anche Cosa succederà alla domanda elettrica globale?<<

 

A ciò vanno aggiunti i benefici sociali legati al miglioramento della qualità dell’aria (e quindi una minore spesa sanitaria) e quelli inerenti la sicurezza energetica, grazie alla diminuzione della dipendenza dai carburanti esteri. Per raggiungere l’obiettivo, tuttavia, gli autori raccomandano di accelerare i lavori di realizzazione di reti elettriche più lunghe e più forti. L’Europa dovrà inoltre migliorare la flessibilità del suo sistema energetico. L’energy storage, il power-to-gas e la risposta alla domanda contribuiranno a regolare la produzione variabile delle rinnovabili. La digitalizzazione e le reti intelligenti (smart grid) nel frattempo consentiranno alle utility di fornire energia ai consumatori quando e dove è necessario.

 

 

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