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Energia, Di Maio: “Sulla SEN 2030 si può fare di più”

Audito in Senato, il ministro dello sviluppo e del lavoro presenta gli indirizzi generali dei suoi dicasteri. Riflettori puntati su mobilità sostenibile, rinnovabili e lotta alla povertà energetica

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Il ministro Luigi Di Maio presenta le linee politiche dei propri Dicasteri

(Rinnovabili.it) – “Mi hanno chiesto se ho intenzione di modificare la SEN. Sicuramente si può fare di più nella Strategia energetica nazionale e lo faremo”. Cosi il ministro dello sviluppo economico e del lavoro, Luigi Di Maio, anticipa alcuni dei temi caldi presenti nella propria agenda energetica. Il ministro ha illustrato ieri, di fronte alla 10a e 11a Commissione del Senato (rispettivamente Industria, commercio, turismo e Lavoro, previdenza sociale) gli indirizzi generali della politica dei suoi Dicasteri. L’intervento ha toccato rapidamente tutte le priorità che spettano al MiSE, dalla lotta alla delocalizzazione al sostegno delle PMI, dai tavoli di crisi alla digitalizzazione e supporto dell’innovazione (“ci proponiamo di trasformare le aree metropolitane in smart cities”).

Sul fronte prettamente energetico, ricorda l’esponete pentastellato, l’Italia è chiamata oggi alla redazione del Piano energia e clima finalizzato a “raggiungere e possibilmente superare gli obiettivi europei per il 2030”. “Le parole d’ordine sono mobilità sostenibile – e se le tecnologie non si aggiorneranno ulteriormente, mobilità elettrica – sbloccare il mercato delle fonti rinnovabili, lotta alla povertà energetica”. In questo senso, Di Maio anticipa un possibile rimaneggiamento della Strategia energetica 2030, puntando i riflettori su un elemento fondamentale: “dobbiamo fissare gli obiettivi ma non dobbiamo innamorarci delle tecnologie”. Un approccio che sembra inseguire quella neutralità energetica che sta lentamente prendendo piede in Europa.

 

Ci sono due tipi di intervento sull’energia – continua il ministro – quelli a titolo oneroso, come gli incentivi, gli sgravi fiscali e gli eco bonus, e quelli a costo zero”. Il riferimento, nel secondo caso, è quello alle nuove tecnologie che devono ancora penetrare nel mercato italiano. Un esempio? La V2G che secondo Di Maio potrebbe consentire una prima forma di storage di rete attraverso le auto elettriche. Non solo. “Il tema dell’energia va affrontato con le nostre partecipate di stato, perché stanno seguendo strategie molto diverse fra loro. […] ci sarà bisogno di una strategia unica, sarà necessario un grande sforzo di coordinamento ma è questa la sfida”.

 

Tra i capisaldi enunciati anche quello dell’economia circolare, settore per cui il ministro preannuncia “Inizieremo a razionalizzare e armonizzare la normativa ambientale in materia di rifiuti, per fornire le imprese un quadro certo in cui operare […] Sarà indispensabile aggiornare la responsabilità estesa del produttore in linea con le nuove posizioni europee, in modo da massimizzare la filiera di recupero dei materiali”.

 

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