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Investimenti nell’energia pulita: cala il solare, è boom di eolico

L’effetto Cina frena la crescita del fotovoltaico, mentre nord Europa, Stati Uniti e Taiwan rafforzano il mercato eolico con investimenti milionari

Investimenti nell'energia pulita
Photographer: Vincent Mundy/Bloomberg

 

 

I dati sugli investimenti nell’energia pulita nei primi 6 mesi 2018

(Rinnovabili.it) – Due grandi forze stanno tenendo in equilibrio gli investimenti nell’energia pulita 2018 rispetto gli ultimi trend. Da un lato c’è il fotovoltaico che, dopo le ottime performance del 2017, è costretto a frenare bruscamente. Dall’altro ci sono tecnologie come l’eolico e le batterie, vere e proprie leve di crescita internazionali. Il risultato è una sorta di livellamento: i 138 miliardi spesi a livello mondiale in rinnovabili e tecnologie energetiche verdi, risultano essere solo dell’1% inferiori alla cifra 2017. A fornire il quadro dei flussi finanziari dei primi sei mesi dell’anno è ancora una volta Bloomberg New Energy Finance (BNEF) attraverso un’analisi ad ampio spettro del mercato globale.

Gli ultimi dati di BNEF confermano in parte quello che grandi società di analisi avevano pronosticato solo qualche mese fa: gli investimenti 2018 nel solare hanno segnato una vistosa flessione (-19%). Il calo è il risultato di due dinamiche diverse ma profondamente connesse: il blocco degli incentivi cinesi ai grandi impianti e l’abbassamento dei costi di capitale per i progetti fotovoltaici.

 

Spiega Justin Wu, responsabile Asia-Pacifico per BNEF: “Il 1° giugno, il governo cinese ha rilasciato un documento politico che limita le nuove installazioni solari incentivate, con effetto immediato. Siamo convinti che questo determinerà un forte calo delle installazioni in Cina quest’anno, rispetto allo spettacolare record del 2017 di 53GW”.

Ciò significherà anche una sovraccapacità nella produzione di fotovoltaico a livello globale, e una diminuzione dei prezzi. “Prima dell’annuncio cinese – aggiunge l’analista Pietro Radoia – il nostro team si aspettava già un calo del 27% nei prezzi dei moduli fotovoltaici 2018. Ora l’abbiamo rivisto al ribasso del 34%, per una media globale di fine anno di 24,4 centesimi di dollaro per watt”.

 

A tenere alto il ritmo degli investimenti nell’energia pulita 2018 saranno invece eolico e alcune di quelle tecnologie definite “intelligenti”. Nei primi sei mesi dell’anno l’energia del vento si è accaparrata grandi flussi monetari provenienti da Stati Uniti, Nord Europa e Taiwan (leggi anche Eolico offshore: Taiwan vuole 5,5 GW entro il 2025). Le principali operazioni includevano 1,5 miliardi di dollari per i 731,5 MW del parco eolico Borssele 3 e 4 nelle acque olandesi, 1 miliardo per il progetto da 478MW Hale County in Texas e 627 milioni per il Formosa 1 Miaoli da 120 MW, il primo impianto eolico offshore finanziato a largo delle coste taiwanesi.

 

Di pari passo l’aumento di capitale da parte delle società specializzate nelle tecnologie intelligenti (batterie al litio, veicoli elettrici) per l’energia ha registrato un più 64% su base annua, raggiungendo i 5,2 miliardi di dollari. In calo invece tutti gli altri settori rinnovabili (ad esclusione dei biocarburanti): insieme si sono aggiudicati un totale di 0,7-1,2 miliardi in questa prima metà dell’anno.