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Contro la plastica usa e getta il polimero che si ricicla all’infinito

Creato negli USA un polimero con molte delle stesse caratteristiche fisiche della plastica, che mostra una completa riciclabilità chimica

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Credit: Bill Cotton/Colorado State University

 

Una nuova alternativa alla tradizionale plastica

(Rinnovabili.it) – A metà degli anni 50 la plastica ha fatto innamorare il mondo grazie alla sua economicità, comodità, leggerezza e lunga durata. Queste stesse ragioni l’hanno resa oggi il rifiuto più diffuso sulla Terra, a causa di una produzione e un utilizzo con ritmi nettamente superiori a quelli del riciclo (Leggi anche Con la plastica prodotta possiamo coprire l’intero pianeta). La soluzione? C’è chi invoca la messa al bando di tutte materie plastiche, chi punta sull’alternativa biodegradibile e chi cerca leve e strategie per migliorare le buone pratiche di fine vita. E poi ci sono i chimici della Colorado State University. Gli scienziati hanno creato un polimero con molte delle caratteristiche tipiche della plastica – leggerezza, resistenza al calore, robustezza – che può essere riconvertito nelle sue molecole originali in maniera facile e praticamente all’infinito. E, ciliegina sulla torta, è stato realizzato senza l’uso di sostanze chimiche tossiche o procedure di laboratorio intensive.

 

I polimeri sono una vasta classe di materiali caratterizzati da lunghe catene di unità molecolari ripetute chimicamente, chiamate monomeri. Quelli sintetici oggi includono plastiche, così come fibre, ceramiche, gomme e molti altri prodotti commerciali.

Per alcuni di loro, come ad esempio il PET delle bottiglie, la depolimerizzazione (processo che spezza le lunghe catene nelle unità base) tramite riciclo chimico è largamente attuabile ma si tratta di un’operazione costosa. E le tecnologie disponibili, come la metanolisi e la glicolisi, devono ancora far il salto su scala industriale.

 

>>Leggi anche L’enzima mangia plastica ci libererà dell’inquinamento del PET?<<

 

Il lavoro della Colorado State University si basa su una precedente generazione polimerica, testata per la prima volta nel 2015, che mostrava tuttavia bassa resistenza al calore e peso molecolare. La nuova struttura polimerica risolve questi e altri problemi tecnici. Il monomero può essere opportunamente polimerizzato in condizioni ecologicamente realistiche dal punto di vista industriale: senza solventi, a temperatura ambiente, in pochi minuti di reazione e con solo una piccola quantità di catalizzatore. Il materiale risultante ha un alto peso molecolare, stabilità termica e cristallinità e proprietà meccaniche assolutamente simili alla plastica. Ancora più importante, il polimero può essere riciclato allo stato originale in condizioni di laboratorio utilizzando un catalizzatore e senza necessità di ulteriori operazioni di purificazione. “In linea di principio – spiegano i ricercatori – i polimeri possono essere riciclati chimicamente e riutilizzati all’infinito”. I risultati dello studio A synthetic polymer system with repeatable chemical recyclability sono stati pubblicati su Science

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.