Il Commissario europeo suggerisce di portare il taglio delle emissioni nocive dall'attuale 20% al 30%. Solo così il mercato potrà ottenere nuova linfa: l'aumento del prezzo del carbonio causerà infatti maggiori investimenti nel settore delle energie pulite
(Rinnovabili.it) – La Commissione europea ha intenzione di proporre tagli delle emissioni più severi con la prospettiva di riattivare gli investimenti nel settore delle tecnologie pulite. Dall’attuale obiettivo fissato con un meno 20% rispetto ai livelli registrati nel 1990 l’UE probabilmente proporrà a fine maggio un nuovo target, stimato al 30%, da rispettare entro il 2020, come il precedente.
Rafforzare gli obiettivi, secondo quanto dichiarato in una riunione tenutasi ieri a Londra dal Commissario europeo per il Clima Connie Hedegaard, potrebbe essere la strada giusta per aumentare il prezzo del carbonio spingendo gli investitori verso il mercato delle eco-energie contribuendo così a risollevare l’economia del continente creando, nel contempo, nuovi posti di lavoro.
“Con aziende come quelle attuali e con un target fissato al 20% il prezzo del carbonio non potrà essere aumentato. La sfida è questa e abbiamo bisogno di innovazione” ha dichiarato il commissario “Con 30 euro (da pagare per tonnellata di carbonio emessa) la gente sarebbe spinta ad agire diversamente”. Attualmente il prezzo del carbonio è fermo a 15 euro per tonnellata e senza portare il taglio al 30% sono poche le probabilità che possa essere aumentato, ha ribadito la Hedegaard.
Alle soglie della prossima riunione dei ministri europei dell’Ambiente, programmata per il mese prossimo, verrà quindi lanciato un appello affinchè si prendano decisioni importanti, ma dopo una attenta valutazione dei dati a disposizione “non è un invito a prendere una decisione veloce”, ha ribadito il commissario Ue.