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Mattarella non firmi il testo unico sulle foreste

Oltre 40 associazioni e comitati scrivono al presidente della Repubblica, chiedendogli di opporsi al Testo Unico sulle foreste che sdogana il taglio selvaggio

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Lettera al presidente da 40 ONG per salvare le foreste

 

(Rinnovabili.it) – L’ultimo lascito del Parlamento uscente potrebbe essere il contestatissimo Testo unico sulle foreste, che gli ambientalisti temono possa sdoganare il disboscamento selvaggio in aree così delicate. Per questo un appello di oltre 40 associazioni chiede al presidente Mattarella, con una lettera, di non firmare lo schema di decreto legislativo, “che presenta gravi punti che devono essere modificati, previo confronto con le associazioni di difesa ambientale”.

“Il testo presenta inesattezze scientifiche – scrivono le presidenti di Italia Nostra Toscana e Lazio, tra i firmatari della missiva – come il principio che la gestione attiva sia l’unico strumento di conservazione del bosco. Apre al taglio per biomasse, spacciandolo per gestione sostenibile, e ignorando l’inquinamento che determinano. Usa scorrettezze semantiche, definendo abbandonati quei boschi in libera evoluzione che abbiano superato il turno. Contrasta la naturale espansione delle foreste, in nome di una grossolana semplificazione concettuale a tutela del paesaggio storico”.

 

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Inoltre, proseguono, “crea un grave vulnus, lasciando alle regioni la libertà di escludere la macchia mediterranea dalla definizione di bosco, con caduta di ogni vincolo sulle nostre coste, lasciandole vulnerabili alla cementificazione“. Oltre a ciò sembrano escluse dalla definizione di bosco tutte le foreste piantate su aree agricole, dando un sostanziale via libera al taglio e abbandonando “la politica storica di rimboschimenti, dalla Legge Serpieri alla mastodontica opera di riforestazione del Corpo forestale dello Stato, non a caso soppresso un anno fa, forse proprio per far spazio a questa legge”.

Già 264 docenti ed esperti hanno firmato, nelle scorse settimane, una lettera di critica a questo provvedimento, denunciando come il governo Gentiloni volesse “emanare una nuova legge forestale che darebbe il via libera a un vero e proprio assalto ai boschi italiani, permettendo un uso predatorio a discapito della loro qualità ambientale”. I 264 firmatari sono convinti che la proposta del governo sia “del tutto antiscientifica”, con l’intento di “far passare l’idea che il bosco non possa svolgere le proprie funzioni ecologiche senza un pesante intervento umano, quando invece si tratta di ecosistemi che si sono evoluti in decine di milioni di anni. Si tratta di una vera e propria ideologia auto-referenziale che nasconde in realtà le mire di chi vede nel bosco un mero fattore di profitto“.