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La politica commerciale UE vìola i diritti e spinge la deforestazione

I numerosi accordi commerciali che l'Unione Europea sta stringendo con diversi paesi non rispettano i diritti umani e causano l'aumento della deforestazione

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Deforestazione e diritti sacrificati agli interessi commerciali

 

(Rinnovabili.it) – La politica commerciale dell’Unione Europea non rispetta i diritti umani e fomenta la deforestazione. Questa la conclusione di un summit ad Amsterdam tenutosi il 15 febbraio scorso. L’incontro ha messo insieme 14 leader indigeni e difensori dei diritti umani provenienti dai paesi del mondo su cui sorgono le grandi foreste. Dal forum è venuto fuori un rapporto sulla deforestazione e le violazioni dei diritti, pubblicato da NGO Forest Peoples Program. Il dossier evidenzia i molteplici pericoli generati dal commercio internazionale sulle foreste e sui loro abitanti. La delegazione di 11 nazioni forestali ha avvertito l’UE e i suoi stati membri che l’attuale modello di commercio globale – in violazione degli impegni assunti alle estremità della filiera – continua a produrre e vendere beni che “stanno distruggendo la vita e il sostentamento delle popolazioni nei paesi forestali”.

La delegazione era composta da rappresentanti di Colombia, Perù, Paraguay, Guyana, Suriname, Argentina, Liberia, Camerun, Repubblica Democratica del Congo, Malesia e Indonesia. Tutti paesi ad alto tasso di biodiversità vegetale che però scatenano gli appetiti delle grandi imprese dell’agrobusiness. I delegati presenti ad Amsterdam hanno affermato che nei loro paesi “i nostri popoli sono sottoposti a crescenti pressioni: sono stati cacciati dai loro territori, abusati e uccisi dagli scagnozzi degli interessi commerciali internazionali”.

 

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Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), tra il 2010 e il 2015 si sono persi ogni anno 8,8 milioni di ettari di foreste naturali, una superficie pari a quella della Svezia. L’UE e gli Stati membri dovrebbero approvare regolamenti vincolanti e rafforzare i sistemi volontari di certificazione delle merci per proteggere meglio le comunità e le foreste colpite dagli interessi privati. Finora, tuttavia, l’agenda commerciale della Commissione Europea è stata riempita di buoni propositi senza radici reali. In questo momento Bruxelles sta negoziando accordi di libero scambio con diversi paesi, e i rischi che si profilano per l’ambiente e le comunità locali portano da più parti a richieste di revisione della politica commerciale, al fine di renderla più strettamente in linea con gli impegni sui cambiamenti climatici e i diritti umani.

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