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La cattura e stoccaggio del carbonio è un fallimento

Se n'è parlato per anni, ma è venuto il momento di tirare le conclusioni. Gli impianti di cattura e stoccaggio del carbonio sono destinati alla marginalità

cattura e stoccaggio del carbonio

 

Troppo alto il costo della cattura e stoccaggio del carbonio

 

(Rinnovabili.it) – Il tramonto del CCS è già iniziato. Ancora ben lontana dal diventare una tecnologia matura, la cattura e stoccaggio del carbonio è già destinata a finire nel dimenticatoio. Fino a qualche anno fa era considerata dai promotori un passaggio inevitabile per mitigare il riscaldamento globale, ma avevano ragione gli scettici: costa troppo e ha più senso tagliare direttamente le emissioni di CO2 con l’azione politica. Sicuramente, l’aumento delle energie rinnovabili gioca un ruolo in questo calo di interesse per il CCS. Il basso prezzo delle fonti pulite sta buttando fuori mercato altre tecnologie. La cattura e stoccaggio del carbonio venivano proposti come mezzo per la mitigazione degli impatti delle centrali elettriche a carbone, ma con alcune fonti rinnovabili che producono a costi inferiori ai 7 euro per kilowattora non c’è spazio per il CCS nel settore energetico.

 

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Anche un altro mito è stato sfatato: la tecnologia era vista come unica opzione per decarbonizzare settori dell’industria pensante, dalla produzione dell’acciaio a quella della chimica o del cemento.  Si tratta infatti di comparti difficili da rifornire con energie pulite, che non possono beneficiare direttamente dei costi in calo. Ma perfino questa idea viene ora messa in discussione.

Alla COP23, il Regno Unito e il Canada hanno guidato un’alleanza storica per eliminare gradualmente il carbone in tutto il mondo, sottolineando il ruolo della cattura e stoccaggio del carbonio per realizzare l’accordo di Parigi. Ma probabilmente non ne avremo bisogno nella misura prevista dagli esperti.

A livello europeo, la Commissione non ha ancora compreso il trend negativo per le tecnologie CCS. Per questo, ha incluso una serie di sistemi infrastrutturali nel suo ultimo elenco dei progetti di interesse comune, che possono beneficiare di finanziamenti pubblici europei.