Italia prima in Europa a dotarsi della norma sui Waste Visual Elements. Nasce un nuovo modello unico per identificare chiaramente i contenitori per i rifiuti, e facilitare i servizi di raccolta
I cassonetti della differenziata si mettono d’accordo
(Rinnovabili.it) – Città che vai, cassonetto che trovi. Il mondo della raccolta differenziata italiana è oggi perso in vero e proprio caos identificativo, frutto delle singole scelte comunali. Ogni città può decidere in maniera autonoma il tipo di contenitore da destinare alle diverse categorie di rifiuto, dando di fatti vita sull’intero territorio nazionale a un puzzle di forme, colori, scritte e icone.
Basta mettere a confronto tre città come Milano, Napoli e Roma per rendersene conto. Il cassonetto verde è sinonimo di raccolta del vetro per milanesi e napoletani, mentre in diverse parti di Roma (dove non è stato sostituito dalla sua versione nera) è destinato all’indifferenziata. E ancora: nella capitale persistono i cassonetti multi materiale per vetro, plastica e metallo identificati dal blu, colore che a Milano non è impiegato mentre a Napoli accoglie l’indifferenziato. Il risultato mette può mettere in difficoltà le persone penalizzando al tempo stesso l’efficacia della raccolta. Il valore di ogni materiale è, infatti, strettamente legato alla sua purezza, e ogni conferimento erroneo determina una perdita di risorse.
Pubblicata la nuova norma UNI 11686
A combattere questa eterogeneità è da oggi la nuova UNI 11686 sui Waste Visual Elements, ossia gli elementi visivi identificativi dei cassonetti per la differenziata. La norma definisce precisi standard di identificazione per le varie frazioni di rifiuti urbani mediante un insieme di elementi visivi, compresi colori, simboli e testo. La nuova UNI 11686, nasce dal progetto elaborato dal Gruppo di lavoro UNI GL 08 “Attrezzature e macchine per la raccolta dei rifiuti” della Commissione Ambiente e consente all‘Italia di essere il primo Paese europeo a compiere una simile scelta.
“La Direttiva europea 2008/98/CE e le leggi vigenti – spiega Giovanni Bragadina, esperto del gruppo – impongono di raggiungere il 65% di raccolta differenziata e il 50% di reale avvio a recupero. Tali obiettivi hanno bisogno anche del sostegno di norme tecniche che aiutino a uniformare le attrezzature a favore del corretto utilizzo da parte del cittadino, del turista e degli operatori del settore della raccolta dei rifiuti urbani. Potranno essere riutilizzati con facilità i bidoni e i cassonetti già in uso”.
L’obiettivo è creare un unico modello operativo che identifichi facilmente i cassonetti della differenziata attraverso alcuni elementi visivi, facilitando così i servizi di raccolta e di riciclaggio/recupero sia per i consumatori e che per il gestore del servizio. In questo modo i cittadini potranno andare “a colpo sicuro” ovunque si trovino.
“La norma – prosegue Bragadina – prevede i l’utilizzo di adesivi e di pannelli con colori e grafiche che caratterizzano ogni tipologia di rifiuto. Una semplice riqualificazione grafica migliora l’estetica e, soprattutto, spinge a migliorare la purezza dei materiali conferiti a tutto vantaggio del reale avvio al recupero di materia”.