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Bruxelles chiede sanzioni per la deforestazione di Bialowieza

Le immagini satellitari dimostrano che la Polonia ha continuato la deforestazione dell'ultima selva vergine d'Europa nonostante l'ingiunzione della Corte Europea. Chieste le sanzioni economiche

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Ultime battute della battaglia legale sulla deforestazione in Polonia

 

(Rinnovabili.it) – Si avvicina il momento delle sanzioni per la Polonia, colpevole di aver proseguito la deforestazione selvaggia dell’ultima foresta vergine d’Europa. Ieri, in un’audizione cui era presente anche il Ministro dell’Ambiente polacco Jan Szyszko, la Commissione UE ha chiesto alla Corte di Giustizia di multare Varsavia. È l’ultimo passo necessario a completare una procedura di infrazione avviata l’anno scorso per evitare il degrado irreversibile di un ecosistema che ospita 20 mila specie animali, tra cui 250 specie di uccelli e centinaia di bisonti europei, i più grandi mammiferi sul continente oggi sull’orlo della scomparsa. Da adesso in poi, gli avvocati di Bruxelles hanno tempo 4 giorni per presentare la richiesta formale alla Corte. L’importo della sanzione dunque non è ancora noto, ma potrebbe aggirarsi sui 4 milioni di euro più 300 mila euro per ogni giorno di inadempienza.

Bialowieza, questo il nome dell’area patrimonio dell’Unesco situata al confine con la Bielorussia, è sotto attacco dei taglialegna sguinzagliati dal governo nazionalista, ormai in rotta di collisione con l’Unione Europea su molti fronti. Nel luglio scorso era già stata emessa una sentenza provvisoria di condanna dal primo tribunale d’Europa nei confronti dell’esecutivo, che però ha ignorato l’ordine di fermare immediatamente il taglio di abeti e querce millenari. È la prima volta che uno stato membro non recepisce la decisione della Corte di Giustizia, un pessimo precedente che coinvolge le politiche ambientali.

 

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Il Ministro Szyszko, durante l’audizione, ha mantenuto la consueta linea difensiva: la deforestazione, a suo deforestazionedire, servirebbe a salvare la foresta da un grosso focolaio di bostrico, un parassita dell’abete rosso che minaccia di indebolire gli alberi e mettere in pericolo chi raccoglie funghi e bacche nel bosco. Inoltre, ha detto Szyszko, la Polonia starebbe rispettando le leggi dell’Unione, perché il taglio delle piante si svolgerebbe solo in zone di Bialowieza fuori dai confini del parco nazionale. Una versione smontata dalle immagini satellitari raccolte dall’avvocato della Commissione Europea, secondo cui Varsavia starebbe violando coscientemente e sistematicamente l’ingiunzione della Corte di Giustizia. Con la scusa del parassita, infatti, il governo polacco ha colto l’occasione per triplicare il tetto di 63 mila metri cubi disboscabili nel periodo 2012-2021, quasi raggiunto dall’industria già nel 2017. Così, il Ministro ha varato un decreto che porta a 188 mila metri cubi il volume di legno recuperabile dalla foresta, coinvolgendo circa un milione di alberi, anche di varietà diverse dall’abete.