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Fotovoltaico sulle macerie di una centrale nucleare abbandonata

Trentamila pannelli solari fiancheggiano lo scheletro della Phipps Bend Nuclear Power Plant, ex promessa economica del Tennessee

centrale nucleare abbandonata

 

La nuova vita “verde” di una centrale nucleare abbandonata

(Rinnovabili.it) – Sorge il sole sulla centrale nucleare abbandonata di Phipps Bend, nel Tennessee. Migliaia di pannelli solari fiancheggiano lo scheletro di quello che, un tempo incarnava la promessa di un rilancio economico della regione, ma che oggi non è altro che un ingombrante blocco di cemento grigio.

La costruzione dell’impianto nucleare di Phipps Bend fu lanciata nel 1978. Incastonato in una curva del fiume Holston, vicino a Surgoinsville,  il progetto avrebbe dovuto alimentare l’intera area della Valle del Tennessee ma è stato bloccato dall’Authority solo tre anni dopo.

L’epoca è quella dell’incidente ad uno dei reattori di Three Mile Island (1979). L’aumento delle preoccupazioni popolare nei confronti dell’atomo assieme alla maggiorazione dei costi dei progetti nucleari per soddisfare nuovi requisiti normativi, in un periodo generale di calo sia della domanda che del prezzo dell’energia, portò negli USA ad abbandonare un centinaio di centrali in costruzione. Fra questi anche la Phipps Bend Nuclear Power Plant, divenuta economicamente insostenibile per il territorio. Ma per ottenere una riqualificazione dell’area si è dovuto attendere ben 36 anni.

 

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Il progetto richiama alla mente l’idea avanzata da due società cinesi di solarizzare la zona di esclusione vicino a Chernobyl; in questo caso però i reattori non sono mai stati operativi e la struttura è stata utilizzata sino a oggi solo per esercitazioni di sicurezza.

 

Il nuovo impianto fotovoltaico che costeggia la centrale nucleare abbandonata, è piccolo: appena 1 MW di potenza, abbastanza per alimentare un centinaio di famiglie americane. Tuttavia, la connessione alla rete arriva in un momento particolare della storia energetica statunitense. Un momento in cui le rinnovabili non programmabili (dunque fotovoltaico, eolico e idroelettrico) hanno superato per la prima volta l’energia atomica in termini di produzione, toccando veri e propri picchi nel mix nazionale di generazione elettrica.

 

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La solar farm, realizzata da Birdseye Renewable Energy e United Renewable Energy, è composta da 30mila pannelli che ruotano lentamente per seguire “il percorso del sole nel cielo” e massimizzare l’energia raccolta. L’elettricità prodotta è venduta alla utility locale Holston Electric.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.