Le prime applicazioni saranno proprio dispositivi di piccole dimensioni, per passare ad un lavoro su larga scala nel corso dei prossimi tre anni
(Rinnovabili.it) – E se bastasse una stampante commerciale per ottenere dei dispositivi di energy storage economici, flessibili e facilmente disponibili? In Australia, la società Printed Energy sta promettendo esattamente questo: batterie ricaricabili stampate da abbinare a dispositivi elettronici portatili o a pannelli solari ultrasottili. Questa settimana, l’azienda ha firmato un accordo con l’Università del New South Wales (UNSW) e l’Università di Queensland per perfezionare la tecnologia e portarla sul mercato il prima possibile.
Il progetto, che può contare su un finanziamento di 14 milioni di dollari, si concentra su batterie allo stato solido adatte alla produzione tramite tecniche di stampa roll-to-roll tradizionali. I composti principali sono metalli comunemente disponibili come ossidi di manganese e zinco su strutture a matrice inorganica mescolati con polimeri ed elettroliti. I primi prototipi sono già stati realizzati, ma la vera sfida inizia ora: sotto il nuovo accordo, la ricerca dovrà ottenere buone efficienze e bassi costi per portare la produzione su larga scala.
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“La natura altamente innovativa e unica di questa tecnologia la rende ideale per l’alimentazione di sensori, dispositivi per l’Internet delle Cose (IoT), dispositivi medici monouso e, infine, anche per l’applicazione su larga scala, per aiutare a gestire la natura intermittente dell’elettricità generata da pannelli solari,” spiega Rodger Whitby, amministratore delegato di Printed Energy. Una posizione condivisa anche da Mark Hoffman, Preside di Ingegneria della UNSW “Lo storage è stato il pezzo mancante del puzzle quando si tratta di energia rinnovabile. Il mondo ha disperatamente bisogno di soluzioni di accumulo e questa partnership ha il potenziale per soddisfare quel bisogno urgente. Quello che è interessante è che questa tecnologia ha anche applicazioni immediate in dispositivi indossabili e di piccole dimensioni”.
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Le prime applicazioni delle nuove batterie ricaricabili stampate saranno proprio dispositivi di piccole dimensioni, per passare ad un lavoro su larga scala nel corso dei prossimi tre anni. “L’Australia – continuano gli scienziati – ha visto un calo delle industrie manifatturiere negli ultimi decenni. Questa tecnologia rappresenta non solo un’opportunità per noi di essere coinvolti in scienza d’avanguardia e innovazione, ma rappresenta una reale opportunità per la prossima generazione della produzione australiana”.