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Petrolio in mare in Australia, l’authority lo rivela un anno dopo

In un rapporto annuale dell’autorità per la sicurezza e la gestione ambientale australiana la notizia della fuoriuscita di 10.500 litri di petrolio

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La fuoriuscita di petrolio taciuta per oltre 12 mesi

 

(Rinnovabili.it) – Un pozzo di trivellazione ha liberato circa 10.500 litri di petrolio nell’oceano australiano per due mesi ininterrotti lo scorso anno. Ma il disastro ambientale non è mai stato reso pubblico dai regolatori dello stato. Non si conosce alcun dettaglio sulla posizione del pozzo e sulla compagnia che lo stava sfruttando.

La notizia è stata rivelata dal Guardian, che ha letto il rapporto annuale della National Offshore Petroleum Safety and Environmental Management Authority (NOPSEMA), in cui è riportata la notizia della perdita di greggio nelle acque, senza però ulteriori informazioni circostanziate.

Scoperta durante una ispezione di routine, la fuoriuscita ha diffuso in mare circa 175 litri al giorno. Nessuno per due mesi sembra aver scoperto nulla, anche perché la piattaforma stava subendo un intervento di manutenzione in un altro luogo. Sembra che l’incidente sia stato innescato dal degrado di un sigillo, ma NOPSEMA ha rifiutato di dare altre indicazioni.

 

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L’authority ha tenuto segreto anche il piano per la minimizzazione delle perdite di petrolio che ogni azienda è tenuta a presentare quando ottiene un permesso di estrazione. Forse, ipotizzano alcuni esperti, NOPSEMA ha fatto un errore di cui potrebbe dover rispondere se ha rilasciato una concessione senza controllare il piano.

Secondo Greenpeace, «gli australiani devono essere profondamente preoccupati sapendo che il regolatore nazionale ha omesso per un anno di informare il pubblico su una perdita di petrolio da 10.500 litri. Non c’è assolutamente alcuna giustificazione per continuare a mantenere segreto il nome dell’azienda in questione o la posizione della fuoriuscita».

Nel rapporto, NOPSEMA ha dichiarato che non ci sono stati incidenti mortali nel settore durante il 2016, e che gli infortuni e gli incidenti sono diminuiti. Ma la relazione ha rilevato che le perdite sono aumentate del 28% rispetto all’anno precedente, nonostante l’attività nel settore sia diminuita del 40%.