L'ufficio statistico dell'Unione europea fornisce i dati puntuali sull’andamento delle quote di energia verde sui consumi interni lordi dei ventisette Stati membri
(Rinnovabili.it) – La notizia arriva direttamente dal rapporto “Eurostat”:https://epp.eurostat.ec.europa.eu/cache/ITY_PUBLIC/8-13072010-BP/EN/8-13072010-BP-EN.PDF, l’organismo statistiche dell’Unione Europea: l’energia prodotta da fonti rinnovabili nel 2008 ha contribuito al *10,3% al consumo interno lordo* nei Ventisette.
Si tratta di un’evidente crescita rispetto agli anni passati e più precisamente nei confronti del 9,7 % del 2007 e dell’8,8% del 2006. Ma in particolar modo il dato costituisce un fondamentale passo avanti verso il famoso obiettivo contenuto nella direttiva comunitaria “20-20-20” su cui, ora, il tempo concesso si è ridotto ad una decina di anni. Nel dettaglio la quota più elevata di fonti rinnovabili, sempre in riferimento al consumo totale, appartiene a Svezia, Finlandia, Lettonia, Austria e Portogallo. Il paese svedese si riconferma, dunque, re assoluto grazie al suo 44,4% sul consumo energetico nazionale, mentre le altre seguono distanziate dalla capolista di almeno 15 punti percentuali.
Al lato opposto della classifica Malta con, in assoluto, il valore più basso, (0,2%), Lussemburgo (2,1%), il Regno Unito (2,2%), i Paesi Bassi (3,2%) e Belgio (3,3%).
Per l’Italia un percorso strano: al pari di alcuni paesi dell’Est la quota di rinnovabili si è abbassata passando dal 2006 al 2007 per poi crescere di nuovo nel 2008 e raggiungere il 6,8%.
Nel suddetto triennio i maggiori incrementi, invece, sono stati registrati in Austria (dal 24,8% nel 2006 al 28,5% nel 2008), Estonia (dal 16,1% al 19,1 %), Romania (dal 17,5% al 20,4%), Portogallo (dal 20,5% al 23,2%) e Slovacchia (dal 6,2 % all’8,4%).