Il prossimo rapporto IPCC sui tagli alle emissioni necessari a evitare un riscaldamento globale oltre 1,5°C potrebbe arrivare troppo tardi
(Rinnovabili.it) – Sono attese per il prossimo settembre le linee guida dell’IPCC, il gruppo di scienziati che informa le Nazioni Unite sugli scenari legati al Riscaldamento globale, su come il mondo dovrà regolarsi per evitare un aumento delle temperature medie superiore a 1,5 °C. Questo limite, cui l’Accordo di Parigi non fa che un timoroso cenno, sarebbe ottimale per schivare i fendenti più letali che il clima imbizzarrito potrebbe vibrare alle comunità vulnerabili.
Ma un nuovo studio, uscito sulla prestigiosa rivista Geophysical Research Letters e coordinato dall’Università di Melbourne, giunge a conclusioni drastiche: già nel 2026 quella soglia potrebbe essere sorpassata e le linee guida obsolete.
L’analisi ha preso in considerazione i trend di un fenomeno climatico chiamato Oscillazione pacifica decadale, che permette di interpretare la variabilità del clima nell’Oceano Pacifico settentrionale a partire dalle temperature superficiali. L’oscillazione è composta da due fasi, una calda e una fredda, che si alternano ogni decennio circa. Durante la prima fase, detta “positiva” la costa occidentale del Nord America e il Pacifico centrale si riscaldano, mentre la East Coast si raffredda. La fase “negativa”, invece, genera l’effetto contrario.
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All’inizio degli anni 2000, l’oscillazione è entrata nella fase negativa, contribuendo a limitare l’aumento delle temperature globali causato dalle attività umane. Ma intorno al 2014, secondo gli esperti, si è innescato un trend inverso, che rischia di contribuire ulteriormente a far salire la colonnina di mercurio già messa a dura prova dall’uso eccessivo di combustibili fossili. Con un’oscillazione positiva e uno scenario di emissioni business as usual (senza riduzioni sostanziali), la soglia di 1,5 °C di temperatura sopra i livelli preindustriali sarà infranta tra 8 anni.
A questo punto, tutta l’attività di studio e raccomandazione dell’IPCC sarà completamente inutile, perché è molto difficile che i governi riescano a mettersi d’accordo su misure radicali per affrontare il tema della mitigazione e dell’adattamento al cambiamento climatico.