Il presidente dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas, nel corso della sua Relazione Annuale al Parlamento, ha chiesto di rivedere i meccanismi di incentivazione alle rinnovabili per scongiurare il rischio di un aumento delle bollette fino al 20%. Di stesso avviso il sottosegretario Saglia
Gli incentivi alle fonti pulite dovranno essere rivisti entro la fine del 2010. E’ quanto ha dichiarato oggi, nel corso della sua Relazione Annuale al Parlamento, il presidente dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas, Alessandro Ortis. Il sistema di incentivi attualmente in vigore è stato giudicato da Ortis “eccessivamente elevato” e bisognerà prendere provvedimenti in tempi rapidi nella direzione di una loro ridefinizione per evitare il “rischio di un aumento delle bollette fino a oltre il 20% da qui al 2020”. Il numero uno dell’Authority ha infatti sottolineato come questi interventi saranno necessari per garantire la “massima efficienza” sul mercato, in vista del raggiungimento dei prossimi obiettivi europei. “Oggi – ha detto Ortis durante la sua audizione di Parlamento – il nostro sistema è invece molto inefficiente e il livello eccessivamente elevato delle incentivazioni genera distorsioni e opacità nel settore”.
Una posizione ampiamente condivisa anche dal sottosegretario allo Sviluppo Economico, Stefano Saglia, che, a margine della relazione di Ortis, ha annunciato una riforma del sistema di incentivi alle rinnovabili entro la fine di quest’anno, in sede di recepimento della terza direttiva europea. Una ridefinizione dei meccanismi incentivanti che però dovrà essere economicamente sostenibile senza frenare gli investimenti. “Il nostro obiettivo – ha specificato Saglia – è avere la metà della produzione da idrocarburi e l’altra metà da fonti alternative – e questo – è un obiettivo di medio-lungo termine, di 20 anni”. Il sottosegretario ha voluto rimarcare l’importanza strategica dello sviluppo delle fonti di energia pulita per il mix energetico nazionale dei prossimi anni “ma – ha aggiunto – è necessario che siano sostenibili anche dal punto di vista economico”.
Secondo la “Relazione Annuale dell’Autorità”:https://www.autorita.energia.it/allegati/relaz_ann/10/ra10_3.pdf, infatti, si stima che nel 2010 il costo degli incentivi per le rinnovabili (escluse le assimilate Cip6), supererà i 3 miliardi di euro, quasi il 10% del costo annuale del sistema elettrico nel suo complesso. La Relazione ha anche messo in evidenza il peso degli oneri aggiuntivi sulla bolletta elettrica, il cui insieme influisce fortemente anche sulla differenza dei prezzi al dettaglio rispetto a quelli europei: se quelli italiani infatti sono più cari del 25% circa, non più del 15% è imputabile al diverso mix delle fonti di produzione, mentre il resto è dovuto agli oneri aggiuntivi.
Le dichiarazioni del presidente dell’AEEG e del sottosegretario Saglia hanno suscitato numerose reazioni nelle mondo delle associazioni. Se hanno lasciato perplessi i vertici di Legambiente il cui responsabile Energia, Edoardo Zanchini, ha parlato di “autentica ossessione nei confronti di questo tipo di impianti” e di “preoccupazioni sovradimensionate” da parte di Ortis, di segno opposto è stata la reazione di Amici della Terra. L’associazione ha accolto favorevolmente la proposta lanciata oggi dal presidente dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas di attribuire all’Autorità poteri di regolazione e verifica su tutti i meccanismi di incentivazione delle rinnovabili che comportano maggiori oneri nelle bollette dei consumatori, in coerenza con gli obiettivi energetici stabiliti dal Governo e dal Parlamento.