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In Europa il pedaggio stradale si pagherà in base alle emissioni

Anticipati i contenuti generali della prossima direttiva sulle emissioni del trasporto merci su strada. Alcuni stati membri dovranno adeguarsi

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(Rinnovabili.it) – Il principio “chi inquina paga” sta per arrivare come una mannaia sul trasporto su gomma. La Commissione europea intende proporre di calcolare i pedaggi stradali in base alle emissioni dei veicoli. La proposta, non ancora finalizzata ma anticipata da Reuters, darebbe avvio al primo tentativo di costruire una tassazione del settore omogenea nell’Unione Europea. La nuova normativa dovrebbe riguardare auto, camion, autobus e furgoni e recepire i suggerimenti di un recente studio condotto dal Fraunhofer Institute insieme al Politecnico di Madrid per la ONG Transport&Environment: legare il nuovo sistema tributario a inquinamento e distanze percorse.

Il prossimo mese, la Commissione Europea dovrà avviare i lavori per una revisione della direttiva 1999/62/CE, che imposta le modalità di tassazione dei veicoli pesanti adibiti al trasporto merci su strada. L’aggiornamento della direttiva, secondo Reuters, lascerà sostanzialmente invariato il livello medio dei pedaggi, ma dovrebbero variare gli estremi: chi percorre più km con mezzi più sporchi dovrà sostenere costi superiori rispetto a chi viaggia di meno con veicoli meno inquinanti.

 

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Continua però a mancare un quadro giuridico comunitario per la tassazione dei veicoli privati. Anche in questa nuova regolamentazione, infatti, saranno gli stati membri a decidere se estendere questo genere di approccio alle auto. Quel che cambia rispetto al passato schema è che, nel caso, i due assi su cui qualsiasi normativa nazionale dovrà basarsi sono stati tracciati. Per quanto riguarda la destinazione del denaro accumulato con le tariffe stradali, l’UE non si avventurerà in dettami specifici, ma si limiterà a chiedere che vengano pubblicate le informazioni.

In alcuni stati, come la Germania, i pedaggi a tempo dovranno essere eliminati. Gli autotrasportatori si oppongono, perché intravvedono un aumento dei costi all’orizzonte. L’Associazione europea dei costruttori di automobili (ACEA), invece, dichiara di supportare una tassazione calcolata in base alle emissioni di CO2. Come conseguenza, il settore degli autotrasporti dovrebbe diventare più efficiente così da non veder crescere troppo il costo al chilometro. La speranza è che questo porti ad un rinnovamento delle flotte.

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