È il parere di un centinaio di esperti energetici provenienti da tutto il mondo. Attraverso 12 “grandi dibattiti” si ragiona sulla possibilità di un futuro di sola energia pulita
(Rinnovabili.it) – Invocare una transizione energetica in nome di un futuro da salvare non basta. Bisogna essere certi che le fonti rinnovabili possano davvero sostenere le esigenze energetiche di un intero pianeta. Ma rispetto a quanti – Agenzia Internazionale dell’Energia compresa – sostengono che, anche nello scenario più ottimistico, non si potrà fare a meno dei combustibili fossili e del nucleare, c’è chi è convinto che una completa dercabonizzazione energetica sia non solo possibile, ma anche l’ipotesi più realistica.
Sono i 114 esperti energetici intervistati da REN21 (Renewable Energy Policy Network for the 21st Century), il network multi-stakeholder ospitato dal Programma Ambiente delle Nazioni Unite (UNEP). L’associazione ha raccolto 12 grandi dibattiti in merito al futuro delle rinnovabili nel nuovo Renewables Global Futures Report: Great debates towards 100 per cent renewable energy. Quello che emerge dalle pagine del documento è che oltre il 70% degli esperti intervistati, compresi quelli europei e australiani, considerano fattibile la transizione globale verso il 100% di energie rinnovabili. D’altra parte già oggi, esistono aziende, regioni, isole, città e persino Stati che stanno operando solo grazie all’energia pulita.
“[Il rapporto] ha lo scopo di stimolare la discussione e il dibattito su le opportunità e le sfide poste dal raggiungimento dell’obiettivo 100% rinnovabili entro la metà del secolo”, ha spiegato Christine Lins, Segretario esecutivo di REN21.
Lo studio evidenzia anche un ampio consenso sull’idea che le green energy possano battere sul prezzo le fonti fossili nei prossimi dieci anni. Il fotovoltaico e l’olico sono già competitivi in termini di costi con la nuova generazione di centrali elettriche convenzionali nella maggior parte dei paesi dell’OCSE. E nazioni differenti come la Cina e Danimarca mostrano che la crescita del PIL può essere disaccoppiata dal maggior consumo di energia.
Tuttavia, la relazione individua una serie di sfide da non sottovalutare. In alcune regioni, in particolare in Africa, Stati Uniti e Giappone, gli esperti sono scettici in merito al raggiungimento di una fornitura di energia al 100% da fonti rinnovabili entro il 2050, in gran in parte a causa degli interessi del settore energetico convenzionale. “Quando REN21 stata fondata nel 2004, il futuro delle energie alternative sembrava molto diverso da quello che è oggi“, ha aggiunto il presidente del REN21 Arthouros Zervos. “A quel tempo, nessuno avrebbe potuto immaginare che entro il 2016 la Cina sarebbe diventata il centro delle energie rinnovabili nel mondo; e che più della metà degli investimenti globali nell’energia pulita sarebbe avvenuto nelle economie dei paesi emergenti e in via di sviluppo”.