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Nuovi OGM: non c’è accordo fra Stati membri, ora tocca a Bruxelles

Sedici Stati Membri - Italia compresa - hanno votato contro l’autorizzazione a due nuove varietà di mais geneticamente modificato: il Pioneer 1507 e il Syngenta Bt11

Nuovi OGM: non c’è accordo fra Stati membri, ora tocca a Bruxelles

 

(Rinnovabili.it) – “Buone notizie: non c’è la maggioranza fra gli Stati Membri per l’ autorizzazione dei nuovi OGM”. Così twitta il ministro dell’Ambiente del Lussemburgo, Carole Dieschbourg, al termine della riunione Comitato d’appello. I rappresentanti dei ventisette erano stati chiamati a votare, per la seconda volta, il permesso alla commercializzazione di due nuove varietà di mais geneticamente modificato – DuPont Pioneer 1507 e Bt11 di Syngenta – e sul rinnovo all’unica varietà attualmente ammessa, il MON 810. Ma le delegazioni di oltre il 40% degli Stati, hanno negato l’autorizzazione, contro un 30% a favore e un 20 percento astenuto, uniformandosi al no espresso dalla commissione Ambiente dell’Europarlmento solo lo scorso venerdì.

 

 

La mancata maggioranza in seno al Comitato d’appello, dopo il nulla di fatto registrato due mesi fa, rimanda la decisione finale in mano all’Esecutivo.

A schierarsi contro i nuovi OGM è stata anche l’Italia. I Ministri della salute Beatrice Lorenzin delle politiche agricole Maurizio Martina e dell’Ambiente Gian Luca Galletti avevano fatto sapere d’aver concordato una posizione comune, elemento che era venuto a mancare lo scorso 27 gennaio, quando l’Italia aveva invece votato a favore. Risolti i contrasti, l’Italia sembra riallinearsi al divieto già in vigore a livello nazionale di coltivare gli OGMautorizzati a livello europeo sul proprio territorio.

 

Quando fu eletto, il presidente della Commissione Juncker ha promesso il processo decisionale più democratico”, ha commentato il direttore alla politica alimentare di Greenpeace UE Franziska Achterberg. “Questo voto non lascia dubbi sul fatto che l’approvazione delle colture OGM romperebbe quella promessa. La maggior parte dei governi, i parlamentari e gli europei si oppongono, e due terzi degli Stati Membri oggi vieta la coltivazione di OGM sul loro terre. Invece di sostenere i prodotti rischiosi spacciate dalle multinazionali, la Commissione dovrebbe supportare l’agricoltura ecologica”.

 

Il mais geneticamente modificato MON810: i 14 paesi dell’UE  che hanno votato contro (AT, BG, CY, DK, EL, FR, IE, IT, HU, LT, LU, LV, PL, SI) rappresentano il 43.29 per cento della popolazione dell’Unione europea. Gli otto che hanno votato a favore (CZ, EE, ES, FI, NL, RO, SE, UK) rappresentano il 34.45 per cento.

Il mais GM 1507 e il Bt 11: i 16 paesi dell’Unione europea hanno votato contro (AT, BG, CY, DK, EL, FR, HU, IE, IT, LT, LU, LV, PL, PT, SI, SE), rappresentano il 47.27 per cento della popolazione dell’UE. I sei che hanno votato a favore (EE, ES, FI, NL, RO, UK) che rappresentano 30,45 per cento.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.