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ReSOC, per uno stoccaggio delle rinnovabili più flessibile

I maggiori esperti europei di elettrochimica stanno lavorando a Balance, progetto che migliorerà la nuova tecnologia di accumulo per i grandi impianti rinnovabili

ReSOC, per uno stoccaggio delle rinnovabili più flessibile

 

(Rinnovabili.it) – I costi di investimento nei progetti eolici e fotovoltaici stanno rapidamente diminuendo, portando con sé nuove sfide. Prima fra tutte quella di riuscire a garantire la sicurezza energetica. Carichi maggiori di rinnovabili variabili possono mettere a dura prova la rete elettrica. Da qui la necessità di sviluppare sistemi di accumulo flessibili in grado di gestire facilmente i picchi di produzione e quelli della domanda. In questo contesto si inserisce Balance, il nuovo progetto europeo nel settore dell’energy storage. Coordinata dal VTT Technical Research Centre della Finlandia, l’iniziativa coinvolge una serie di università e istituti europei di ricerca, tra cui l’italiana ENEA, su un’innovativa tecnologia di conversione elettrochimica, ribattezzata ReSOC.

 

Il nome è l’acronimo di Reversible Solid Oxide Cell: si tratta di celle a combustibile di tipo a ossidi solidi, capaci di funzionare in entrambi i versi. Nella pratica, il dispositivo utilizza energia elettrica per dividere l’acqua in idrogeno e ossigeno mediante un processo di elettrolisi ad alta temperatura; processo molto più efficiente rispetto ad altre tecnologie di scissione. La cella elettrochimica può anche essere utilizzata al contrario, per fornire energia dallo stesso gas idrogeno che ha prodotto. “Utilizzando lo stesso dispositivo per la conversione di elettricità rinnovabile in un gas immagazzinabile e viceversa, si aumentano le sue ore di operatività, riducendolo i costi di capitale”, si legge nella nota stampa del VTT.

 

I partner del progetto stanno collaborando per produrre una nuova generazione di celle ad ossidi solidi dotate di migliori prestazioni e durata rispetto allo stato dell’arte. Lo scopo è quello di consentire il funzionamento delle fuel cell a temperature inferiori ai 700 ° C, con una resistenza specifica di 0,2 ohm il cm2. “Con una tecnologia flessibile di conversione dell’energia, quale un ReSOC, è possibile equilibrare il mercato elettrico – spiegano i ricercatori finlandesi – Nelle ore di massima produzione, l’energia viene convertita in un prodotto chimico che può essere conservato per un uso successivo o utilizzato come materia prima industriale. Allo stesso modo, durante le ore di punta della domanda o in giornate poco produttive, l’energia chimica immagazzinata viene riconvertito in elettricità”.