Il ministero dell’ambiente pubblica il primo catalogo dei sussidi ambientalmente rilevanti, sia dannosi che favorevoli
(Rinnovabili.it) – Quanto si è impegnato il Stato italiano nell’ultimo anno per supportare il settore energetico? E quanti dei sussidi concessi, sia in maniera diretta che indiretta, hanno danneggiato l’ambiente? Per la prima volte le risposte a queste domande si trovano in documento elaborato dal Governo stesso. Il Collegato ambientale alla Legge di stabilità 2016 (legge 221/2015) ha previsto l’istituzione presso il Ministero dell’Ambiente di un Catalogo dei sussidi ambientalmente rilevanti. Il documento è stato pubblicato in questi giorni sul sito del dicastero, riportando in maniera puntuale, aiuti, incentivi, finanziamenti agevolati ed esenzioni tributarie principalmente nei settori dell’agricoltura, dell’energia, dei trasporti e dell’IVA.
Lo scopo è di identificare tali sussidi, capirne struttura e obiettivi, riesaminarne la validità, l’efficacia e l’efficienza. In questo modo è più facile individuare l’area di intervento per una possibile riforma della fiscalità generale, in applicazione del principio “chi inquina paga” che migliori il funzionamento del mercato stesso. “In non pochi casi, – spiega il Minambiente – si tratta di situazioni di privilegio che non hanno più ragione di esistere. In altri casi, i sussidi hanno valide motivazioni economiche e sociali. Tuttavia, andranno rivisti affinché non siano causa di effetti ambientali negativi”.
Oltre 11 mld di sussidi dannosi per l’ambiente
L’esempio forse più lampante arriva dal comparto energetico. Il supporto concesso è stato suddiviso in due classi: sussidi diretti o spese fiscali (sussidi indiretti). Ognuna di queste voci può rappresentare un “Sussidio Ambientalmente Dannoso” (SAD) o “Sussidio Ambientalmente Favorevole” (SAF).
Si scopre così che il totale dei sussidi assegnati al comparto e in grado di danneggiare l’ambiente superano gli 11,5 miliardi di euro. Comprendono un lunga lista di voci, dall’esenzione dall’accisa sull’energia elettrica prodotta da impianti di gassificazione alle quote gratuite assegnate con l’ETS europeo, finendo con il meccanismo di incentivazione dell’energia prodotta da fonti assimilate (CIP6). I SAF invece, che tra diretti e indiretti raggiungono i 12 miliardi di euro, comprendono gli incentivi alle rinnovabili (dal Conto Energia agli ultimi decreti sulle fer elettriche e termiche), i certificati bianchi e una serie di crediti d’imposta sui veicoli ecologici e il teleriscaldamento.
“L’auspicio – si legge nella nota d’accompagnamento – è che esso possa contribuire ad aiutare Parlamento e Governo, con il consenso convinto di produttori e consumatori, ad avviare un processo, progressivo nei tempi, ma rapido nei modi, di eliminazione dei sussidi ambientalmente dannosi (che il Catalogo stima pari a circa 16 Miliardi di €) e di miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza dei sussidi ambientalmente favorevoli, indirizzando consumatori e produttori a riorientare le proprie scelte di consumo e d’investimento”.